Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel suo discorso al XIX Convegno del FAI afferma che si farà la ricostruzione dell’arena del Colosseo.
In un Colosseo con l’arena ricostruita, spiega Franceschini, si possono fare «rappresentazioni uniche al mondo, con diritti tv sufficienti per restaurare tutta l’area archeologica centrale». In fondo un esempio di questo tipo, in Italia, esiste già, ed è l’Arena di Verona, utilizzata in estate come teatro e scenografia del festival lirico e non solo.
Prima del ministro, sulla questione dell’area archeologica centrale di Roma era intervenuto il presidente del consiglio superiore dei beni culturali Giuliano Volpe, a capo della commissione paritetica Mibact-Roma capitale, che si è detto contrario all’idea di trasformare l’area centrale in un grande parco archeologico: «sarebbe visitato soprattutto dai turisti e rischierebbe di diventare un non-luogo che espelle i cittadini. L’area archeologica centrale romana, che è la più grande d’Italia e non solo, deve essere un luogo vitale e vivo».
Ci vuole tutela, ha detto Volpe, e «ci vuole buona comunicazione che fronteggi la cattiva comunicazione, quella del sensazionalismo, dei misteri, della fanta-archeologia. Ci vuole un racconto che renda la complessità senza banalizzare». Anche nella tutela, ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, «bisogna evitare i conservatorismi, servono ricostruzioni, anastilosi, strumenti che aiutino la comprensione e la fruizione». Anche la ricostruzione dell’arena del Colosseo aiuterebbe a «migliorare la comprensione e la fruizione del monumento».
C.M.