MONTALTO DI CASTRO (VT) – È arrivata pochi giorni fa (Il Messaggero) la notizia di un altro, importante ritrovamento archeologico in area etrusca: si tratta di un corredo funebre quasi perfettamente intatto, ritrovato nella Tomba dello Scarabeo d’Oro a Montalto di Castro (Viterbo). La sepoltura risale all’VIII secolo a.C., cioè all’inizio della storia della civiltà etrusca, ed è stata scoperta all’inizio dello scorso febbraio.
Dal microscavo effettuato sono riemersi una collana in ambra fenicia, due scarabei egizi (uno dei quali d’oro), fibule e vasellame di rara fattura; la ricchezza del corredo ritrovato ha fatto ipotizzare che la defunta, di cui sono visibili ancora alcune ossa parzialmente incombuste, fosse una principessa etrusca o, comunque, una persona di alto rango. La scoperta è naturalmente molto importante per l’archeologia, ma è anche una vittoria sui tombaroli che in questa zona sono particolarmente attivi; sembra, in particolare, che questo ritrovamento sia stato sottratto al saccheggio in modo piuttosto rocambolesco.
Montalto di Castro fa parte del Parco Archeologico dell’Etruria Meridionale; la zona è quella di Vulci, una delle megalopoli etrusche più ricche e importanti; la sua eccezionalità, come ha spiegato l’archeologo Carlo Casi, è che sul suo territorio non è stato edificato più nulla e, dunque, uno scavo archeologico si rivelerebbe piuttosto semplice, oltre che molto proficuo. E infatti a breve si aprirà una campagna di scavo a Vulci, che promette scoperte rivoluzionarie per l’archeologia etrusca.
S.F.
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