CIVITELLA PAGANICO (GR) – Il territorio intorno al massiccio dell’Amiata, situato nel bacino del fiume Ombrone, continua ad essere una preziosa fonte di ritrovamenti archeologici; l’ultimo, risalente a qualche giorno fa, è quello del sepolcro soprannominato subito “Tomba delle Foglie d’Oro”. La segnalazione è arrivata dall’Associazione Archeologica “Odysseus”, che dal 2007 collabora con la Soprintendenza per indigare il territorio toscano, anticamente interessato da piccoli insediamenti che dovevano estendersi in tutta la valle.
La tomba, come riportato da Il Giornale dell’Arte, risale al IV-III secolo a.C. ed è particolarmente ricca: scavata ad una notevole profondità, è dotata di un lungo dromos, che conduce alla camera principale dove sono stati ritrovati i resti di alcuni individui lì sepolti. Insieme ad essi si trova un ricco corredo, costituito da vasellame in metallo e ceramica e gioielli, tra cui i resti di un diadema composto di foglie d’oro (che hanno suggerito il nome per la tomba). Questa scoperta, insieme a quella delle tombe dello Scarabeo, del Tasso e delle Tre Uova, lascia sperare che il territorio toscano custodisca ancora molti tesori sepolti.

S.F.