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Sekhmet e Thutmosi in viaggio
a Pompei: il trasferimento
per “Il Nilo a Pompei”

1 minuto di lettura

Statue_of_Sekhmet_in_the_Turin_Museum,_Italy

POMPEI – Ferme da quasi 200 anni nel Museo Egizio di Torino, dove erano arrivate nel 1824 dopo un lungo viaggio via mare direttamente da Alessandria d’Egitto, le sette statue in granito della dea Sekhmet e quella del faraone Thutmosi III sono giunte sane e salve a Pompei grazie a un trasporto speciale. Si tratta di opere di grande pregio appartenenti alla XVIII dinastia (XVI-XIV secolo a.C.). Questo insolito trasferimento è dovuto all’allestimento della mostra sulle contaminazioni tra il mondo dell’Antica Roma e quello dei faraoni, inaugurata oggi, martedì 20 aprile, nella Palestra grande di Pompei. Si tratta della seconda parte dell’esposizione Il Nilo a Pompei, Visioni d’Europa nel mondo romano, aperta dal 5 marzo nel museo di Torino. La terza fase sarà ambientata invece a Napoli, nel Museo Nazionale Archeologico

D.F.

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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