MATERA – Era assente dal capoluogo lucano da quasi novant’anni: si tratta di un importantissima testimonianza archeologica, il Cratere di Dionisio, un vaso in ceramica a figure rosse risalente al V secolo a.C., raffigurante il Dio greco della tragedia e dell’ebbrezza. Il vaso, rinvenuto nel 1927 e a lungo studiato, era adibito ai celebri simposi che animavano i banchetti della Magna Grecia.
Il prezioso manufatto è ora finalmente tornato a Matera, dopo essere stato custodito al Museo Archeologico di Reggio Calabria, in seguito a un paziente ed eccellente restauro curato da Anna Maria Patrone, con l’inserimento di un frammento che era appunto rimasto in Basilicata.
La presentazione è avvenuta nello scorso fine settimana presso il Museo Archeologico nazionale Domenico Ridola, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che hanno dato vita, in numerose città italiane, a eventi culturali di grande valore.
M.D.