“La Muta” di Raffaello torna ad Urbino dopo il restauro cui era stata sottoposta presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Sul dipinto, che rappresenterebbe forse Giovanna Feltria, figlia di Federico da Montefeltro, «sono state condotte numerose indagini scientifiche, per lo più non invasive, per stabilire lo stato di conservazione e mettere a punto il progetto di restauro», ha spiegato Patrizia Riitano, restauratrice. «C’era il grosso problema dei tarli, il supporto in tiglio infatti era tarlato, con fori e gallerie superficiali. Il restauro ha riguardato la pulitura della superficie pittorica; il risanamento dei danni prodotti dai tarli; il trattamento in assenza di ossigeno (anche della cornice); la stuccatura con gesso e colla; il ritocco pittorico e la verniciatura protettiva finale».
Fino al 5 maggio il capolavoro del Maestro Urbinate resterà esposta in una mostra allestita nella Sala dei Banchetti di Palazzo Ducale, per poi essere ricollocata in via definitiva nell’appartamento della Duchessa, insieme alla Santa Caterina d’Alessandria.
G.A.