MINNEAPOLIS – Il mondo della musica, oggi 21 aprile 2016, piange la scomparsa di Prince. Morto nella sua Minneapolis, il musicista cinquantasettenne è stato trovato senza vita nella propria abitazione. Già il 15 aprile si è saputo di un urgente ricovero, bollato però dall’agente di Prince come una brutta influenza. Nelle prossime ore saranno diffuse informazioni più esatte attorno alla sua scomparsa, rapida e inaspettata.
Chitarra, voce, piano, basso. Prince ha fatto passare il proprio talento su ogni strumento musicale. Il suo genio ha brillato soprattutto di quel potere che così spesso si è sprigionato nel pop a cavallo tra ’70 e ’80: il camaleontismo. La black music ha vissuto nei suoi brani come una nostalgia degli anni Cinquanta, ma mai inerte, sempre rinnovata. Ne è un esempio Purple Rain, canzone più famosa del principe di Minneapolis, dove le vibrazioni della voce ricordano l’anima blues e sensuale delle origini. Personaggio eccentrico e instancabilmente ironico nei confronti dei mass media, Prince se n’è andato con quell’alone nebuloso dei suoi riff.
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