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Autopsy: Chi è Jane Doe?

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3 minuti di lettura

Il titolo non lascia spazio a fraintendimenti. Autopsy, girato da André Øvredal, parla di un’autopsia molto particolare ad una ragazza sconosciuta trovata nel luogo di un delitto. Una trama semplice capace però di inquietare, disgustare e insinuare il dubbio nello spettatore: chi è in realtà Jane Doe?

L’arrivo

I protagonisti, insieme ad una silenziosa e immobile Olwen Kelly, sono due medici legali, padre e figlio, a cui una notte viene consegnato il corpo incolume di una defunta senza documenti. Per comodità la chiameranno col nome generico Jane Doe.

L’autopsia rivela fin da subito molte, troppe incongruenze. La ragazza non presenta segni esterni, ma, internamente, ha cicatrici inspiegabili; i polsi e le caviglie sono a pezzi; i polmoni sembrano bruciati; nonostante sia gelida, non c’è rigor mortis.

Questi e molti altri segni di torture portano i due medici a pensare di trovarsi di fronte ad una vittima sfortunata di una tratta di schiavi sessuali, ma presto arriveranno all’inquietante conclusione. Numerosi indizi su chi è Jane Doe sono sparsi in tutto il suo corpo: da strani tatuaggi a pezzi di pergamena situati dentro il corpo. Basta solo abbandonare la scienza e lasciarsi andare all’incredibile verità.

Autopsia di un horror

Un horror molto ben ideato che, nonostante presenti alcuni cliché tipici del genere cinematografico, lascia molto spazio alla psicologia dei protagonisti. Il padre è dilaniato dai sensi di colpa per la morte della moglie e il figlio vuole intraprendere la sua strada senza però abbandonare suo padre ancora debole seppur cerchi di nasconderlo.

Pressante la taciturna protagonista distesa sul tavolo dell’autopsia che, pur non interagendo fisicamente, riesce a farsi sentire con la sua presenza e con il suo aspetto spettrale.

Anche l’ambientazione contribuisce a creare un clima claustrofobico. Girato interamente dentro ad una sala medica sotterranea, lo spettatore si sentirà in trappola insieme ai personaggi che dovranno far fronte a situazioni pericolosamente soprannaturali seguiti spesso da un misterioso quanto inquietante scampanellio…

Inutile dire che le scene crude non mancano dal momento che il perno della pellicola è appunto un’autopsia. Il corpo viene sezionato da cima a fondo quindi se siete facilmente impressionabili non è esattamente il film più adatto a voi.

Per chi invece ama il genere, preparatevi ad un’ora di indagine e congetture degne di un investigatore del paranormale.

Immagine di copertina: sensacine.com

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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