![Aerial Nudes © John Crawford](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/07/john-crawford211.jpg)
No, non è un immagine che ci arriva da Google Earth e non è nemmeno stata scattata da un drone ultramoderno. Il segreto è tutto racchiuso negli anni ’80. John Crawford oggi è un fotografo neozelandese di 62 anni. Nel suo studio di Auckland lavora principalmente come fotografo fine art specializzato in lavori commerciali. Negli anni è diventato uno dei fotografi più noti della Nuova Zelanda, in particolare per i suoi nudi d’alta quota.
È lui stesso a dire che da sempre,il suo obiettivo è quello di catturare le immagini che hanno un alto grado di interesse e di contrasto. Il suo portfolio personale racchiude lavori su commissione con soggetti, materiali e umore diversi, con l’uso magistrale della luce naturale e uno stile non troppo ricercato, ricco di semplicità.
«Non immagini che guardano troppo alla tecnica, piuttosto che siano facili da guardare e goderne.»
I suoi progetti aziendali, con alcuni dei migliori designer e aziende di comunicazione si distaccano invece dai suoi lavori personali come Aerial Nudes, con cui il fotografo ci dà una visione inattesa e completamente rinnovata della nudità.
![Aerial Nudes © John Crawford](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/07/john-crawford41.jpg)
Gli scatti sembrano essere usciti proprio con l’uso delle più moderne tecnologie; invece, nei fiorenti anni ’80, i nudi classici si staccano dalla superficie con un elicottero e una fotocamera analogica da 35 mm. Proprio in quegli anni John Crawford trascorreva gran parte del suo tempo su elicotteri e aerei leggeri e, guardando il mondo da una prospettiva a volo d’uccello, ne rimase colpito. È il 1984 quando, da una piccola idea, il progetto di nudo areale ha inizio.
L’idea iniziale è semplice, anche se bizzarra: una donna reale e nuda in una cornice naturale. L’esecuzione, come ben si può intuire, ha comportato invece qualche problema, e senza l’aiuto di una post produzione digitale la sfida è stata ardua.
![Aerial Nudes © John Crawford](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/07/image1.jpg)
Le composizioni che vediamo abbraccia vari spazi e situazioni: mostrano la moglie di Crawford, allora ventottenne, camuffata su un binario di un treno o sulla pista di un aeroporto, in un allevamento di maiali o ancora stesa sull’asfalto. Ogni fotografia ha avuto settimane di pianificazione, tra cui riorganizzare le carrozze di un treno in modo da avere i colori coordinati.
Indipendentemente dal contesto la serie ha un impatto immediato sul pubblico anche se il fotografo, fino a qualche anno fa, ha tenuto tutte queste immagini nascoste in un cassetto. «Avevo quasi dimenticato questi scatti – ha detto Crawford – è stata una fortuna avere ancora tutti i negativi».
La vera fortuna di Crawford è stata invece la diffusione in rete: l’autore ha riportato alla luce le vecchie fotografie di nudi appena successive al suo trasferimento a Auckland, solo otto anni fa. Le immagini sono state messe online e da quel momento il fotografo è stato contattato, con grande interesse, da parte di collezionisti d’arte, designer, riviste e giornali di tutto il mondo.
Dalla diffusione al riconoscimento internazionale è passato pochissimo tempo. Così il fotografo ha avuto il giusto credito al suo meticoloso lavoro durato dal 1984 al 1987, anni in cui impiegava il suo tempo libero nella pianificazione e nell’esecuzione degli scatti. «Una parte del brivido era nata con le idee, che in alcuni casi sono diventate scatti apparentemente troppo impossibili perché potessero funzionare.»
Anche le condizioni meteorologiche influivano e dovevano essere studiate a tavolino: una giornata nuvolosa era la condizione ideale. La luce diretta del sole avrebbe creato una dimensione in più, fatta di ombre, che sarebbe divenuta una distrazione per gli occhi.
![Aerial Nudes © John Crawford](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/07/067_6401.jpg)
Grazie alla tenacia, alla rete di contatti e al sognare scenari sempre più surreali, John Crawford ha in qualche modo rivoluzionato, anche se in modo retroattivo, l’idea di nudo. La serie intera vuole sottolineare come siamo così minuscoli e insignificanti in termini di dimensioni, se ci relazioniamo al pianeta intero.
Dalle risposte positive di critica e pubblico Crawford prevede di tornare al progetto e ha già pronto il prossimo colpo in programma: una fotografia di Amelia, sua figlia ventisettenne, comodamente sdraiata su un Boeing 747.
![Aerial Nudes © John Crawford](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/07/tumblr_nor1xeLASL1rq6gxwo1_1280-1024x7011.jpg)
I nudi d’alta quota arrivano direttamente dagli anni passati e il punto di vista da cui partono è non solo originale, ma anche insolito, inusualmente distaccato da terra, in senso fisico e anche figurativo. E gli anni ’80, non sembrano poi così lontani.
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