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L’eros e l’ossessione d’amore secondo Madame

Madame nel suo nuovo album «L'amore» indaga il tema del desiderio femminile presentando testi molto espliciti e dai contenuti notevolmente erotici.

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9 minuti di lettura

Il 31 marzo scorso è uscito L’amore, secondo album in studio della cantautrice Madame. Ad anticipare l’uscita di tale lavoro è la canzone Il bene nel male, con cui ha partecipato al Festival di Sanremo 2023.

L’album presenta testi molto espliciti dai contenuti notevolmente erotici. Spaziano dalla lode verso il corpo maschile e verso la personalità a volte anche controversa del partner, fino all’ossessione per l’universo femminile in ogni suo aspetto. Ciò in un connubio di accenni e più palesi riferimenti alla sfera del piacere sessuale inteso come scevro da generi e limiti fisici.

Il contenuto dell’album si evince fin dalla copertina che presenta semplicemente un quadrato rosso, che come sappiamo bene è simbolo dell’amore passionale.

Come voglio l’amore: desiderare un uomo in ogni suo difetto

Il primo brano aveva sollevato fin dalla sua presentazione su Instagram, e in generale sui social, grande polemica. Si tratta di una lode del mondo maschile in ogni suo aspetto. Nelle strofe prosegue con elenchi di ogni tipologia di uomo con pregi e difetti. Il ritornello sembrerebbe rivelare quasi un succube desiderio di sottostare a qualsiasi cosa in nome di un sentimento. La figura maschile nell’ambito sessuale è molto legata nella communis opinio alla dominazione. Questo è un leitmotiv di tutto l’album, ma non solo. La canzone si chiama Come voglio l’amore ma mantiene riferimenti più all’amore fisico che ad altro.

L’odore di un uomo paterno
Quello di un uomo bambino
Il calore di un tocco materno
Quello di un morso cattivo
Il pudore di un uomo sicuro
Quello del suo castigo
Lo sproloquio di un uomo moderno
Quello di un uomo antico.

In realtà, senza per questo voler giustificare i maltrattamenti e le violenze che si possono subire, Madame ha spiegato che il testo è autobiografico. Dedicato agli uomini che ha conosciuto ma anche immaginato, con l’intenzione di mostrare di apprezzarli a prescindere dalle loro fragilità. Il testo risulta pertanto in profonda antitesi con la mascolinità tossica. Prova ne sia che in diversi momenti della canzone fa riferimento, nell’elenco di uomini, anche ad aspetti che sono considerati poco attraenti nei luoghi comuni, come il convivere con la madre. Invece, Madame ama perfino l’uomo che convive con l’amante.

Un uomo dirigente
Un uomo indipendente
Un uomo che convive con la madre
Un uomo deficiente
Un uomo travolgente
Un uomo che convive con l’amante
Un uomo infastidito
Un uomo dimagrito.

Nel ritornello si raggiunge poi l’apice del riferimento erotico che culmina in un desiderio di «tessere nella pelle morsi», nei «capelli estirpare germogli». Madame non rappresenta un modo passivo di vivere l’amore, ma nel sottotesto è forse la donna la vera guida degli uomini descritti grazie alla sua capacità di accettarli malgrado la loro fragilità e di coglierne le qualità personali e fisiche.

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Il desiderio femminile come cornice dell’album

Se non esiste giudizio per gli uomini, ciò vale anche per le donne e forse anche di più. In Il bene nel male la cantautrice si concentra, come dichiarato a Rockol, sulla storia di una prostituta, che chiama “puttana” senza usare il termine come slur misogino.

Nella canzone il termine “puttana” suona come una dolce offesa. In pratica mi immedesimo in una prostituta che si innamora di un uomo, ma lui la vede soltanto come un errore. Tra loro nasce una discussione, rispetto alla quale lei fa un ragionamento più profondo: la morale è che puoi prendere ciò che di buono ti arriva da qualsiasi parte. […] Il messaggio è: concentrati sulla fine del percorso, su ciò che anche una puttana può darti.

Dopo aver sdoganato i cliché sugli uomini, anche la donna nel suo universo erotico è rappresentata come totalmente libera. È bene essere in grado di apprezzarne – come valeva per l’uomo – i dettagli più particolari, dalla sua voglia al sentimento che può provare. La donna è estremamente edonista nella narrazione di Madame, che arriva a descrivere una ninfomane nel brano Nimpha – Storia di una ninfomane, una delle canzoni più esplicite dell’album.

Bisogna dire che in tutto quest’album intuire chi sta parlando (poiché sembra dare voce a diversi personaggi) è semplice grazie all’uso di pronomi e titoli, ma non è totalmente rilevante. Come per la prostituta, la protagonista qui è una donna che vive l’erotismo in un modo giudicato dalla società. Siamo lontani dalla maturità di altri cantautori (pensiamo a Via del campo di Fabrizio De André che la cantautrice ha interpretato a Sanremo), ma nel testo, a differenza di altri lavori, è funzionale un connubio tra sentimento e manifestazione fisica.

T’innamorasti di me
Per come spiavo il mare la notte
Senza che lui si accorgesse di nulla
Tu sei innamorato di me
Ma forse un po’ troppo per te
Che ogni notte chiedo sempre un po’ di più.

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La sete erotica scevra da giudizio

In L’amore la donna è anche desiderosa di contatto e di amore, come ne Il mio nuovo maestro.

Ho le guance rosse
Sarà che ti ho sfiorato
Corri a fianco a me
Penso che ti sto amando
Il mio nuovo maestro mi ha dato una carezza
E ho pensato a quel gesto invece di pensare a te.

A volte fragili, a volte bramosi, i personaggi di L’amore di Madame si muovono nel terreno scivoloso della natura umana. Non mancano canzoni più vicine alla trap e più spensierate che giocano con i doppi sensi e la provocazione. In Se non provo dolore, uno dei brani più introspettivi, ci sono riferimenti anche all’incesto. L’eros in questo senso è metafora di un attaccamento affettivo potente.

Naturale corrispondente di Come voglio l’amore è sicuramente Donna vedi, un brano dal testo molto sfacciato che provoca l’ascoltatore senza mezzi termini. Madame in un momento chiama le donne perfino femmine per riferirsi alla dimensione animalesca che pervade i brani successivi dove i riferimenti si fanno sempre più espliciti.

L’album nel complesso si configura come un grido a gran voce di una nuova generazione che pretende assoluta libertà per la propria sfera personale, specie quella femminile, senza giudizi o lezioni. Una festa della cruda verità, come recita il titolo della canzone. Come vero è l’eros che pervade, con incessante impatto, i testi.

Appoggia le labbra qui dove non vede nessuno
A piccoli tocchi di medio anulare e poi nuda
Fatti guarire dal suono della mia natura
Poi sventrami pure

Avatar. L’amore non esiste

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Silvia Argento

Nata ad Agrigento nel 1997, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne, una magistrale in Filologia Moderna e Italianistica e una seconda magistrale in Editoria e scrittura con lode. È docente di letteratura italiana e latina, scrittrice e redattrice per vari siti di divulgazione culturale e critica musicale. Ha pubblicato un saggio su Oscar Wilde e la raccolta di racconti «Dipinti, brevi storie di fragilità».

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