PARIGI – Dal 22 Settembre prosegue lo sciopero indetto dal sindacato CGT-Culture, di matrice socialdemocratica, che ha impedito l’inaugurazione della mostra Splendori e miserie al Museo d’Orsay di Parigi. 34 agenti di sorveglianza su 37 hanno aderito allo sciopero, e al momento non è definito fino a quando possa durare. A scatenare la protesta è stata la proposta del governo di estendere l’orario di apertura, non solo dell’Orsay ma anche del Louvre e del museo della reggia di Versailles, affinché i tre musei rimangano visitabili sette giorni su sette. Questa variazione dovrebbe essere operativa dal 2 novembre, come ha dichiarato il presidente francese François Hollande a inizio settembre: «Entro l’autunno il giorno di chiusura dei musei diventerà il giorno delle visite scolastiche. Vogliamo offrire ai giovani francesi tutte le possibilità di imparare, di emozionarsi e di ammirare le opere». Ma il sindacato replica – in una lettera del 15 Settembre – lamentandosi della carenza di personale, necessario nelle questioni logistiche, per coprire adeguatamente i turni di lavoro e soddisfare la manutenzione dei musei.
Al momento, a causa delle innumerevoli visite dei turisti, i tre musei maggiori di Parigi non riescono ad accettare tutte le richieste delle scuole: perciò Fleur Pellerin, ministro della Cultura, ha spiegato che l’apertura sette giorni su sette permetterebbe a studenti, disabili e alle fasce sociali più deboli in generale, di visitare il museo. Alain Lombard, amministratore generale del Musée d’Orsay, testimonia infatti: «In questo momento non riusciamo ad accogliere tutte le scolaresche che fanno richiesta. Rifiutiamo una domanda su due. Restando aperti anche il lunedì, potremmo far scoprire il museo ai giovani».
A.P.
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