REGGIO CALABRIA – Una settimana fa doveva essere l’inizio di un parcheggio seminterrato, ma è diventato un sito di scavi archeologici. La zona interessata si trova in piazza Garibaldi, nel centro di Reggio Calabria, sotto il controllo ora della Soprintendenza dei beni culturali. Resistendo alle frequenti scosse sismiche, coperti dalla città, sono rimasti intatti mura e strutture portanti assieme ad anfore, cocci, monete e ad altre antiche tracce. La datazione è ancora incerta, ci stanno lavorando gli archeologi; sembra, però, che il ritrovamento sia di consistente rilevanza storica, e non mancano voci a riguardo.
Il sito in questione è al di là dei limiti di Rhegium, a sud del torrente Calopinace, antico fiume Apsìas. E dunque risale ancora prima dell’occupazione romana? Secondo alcuni, addirittura, si tratta di testimonianze anteriori alla colonizzazione greca. Intanto il sindaco invita a lasciare che parlino le analisi degli studiosi, riassumendo così l’indubbio fascino della storia ancora misteriosa: «Siamo seduti su un tesoro», dice Giuseppe Falcomatà. Se fosse vero che l’epoca della struttura fosse greco-romana, il ritrovamento cambierebbe le teorie fino ad oggi acclimatatesi sulla fisionomia dell’antica Reggio.
A.P.
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