L’estate che cambiò l’arte: Biennale di Venezia 1948

La 24ª Esposizione Internazionale d’Arte segna una fase importante di rinascita e innovazione artistica per l’Italia. In che modo ha contribuito al consolidamento delle avanguardie?
Start

Nel giugno del 1948, la Biennale di Venezia riapre le sue porte dopo sei anni di interruzione a causa della guerra: un evento che diventa subito simbolo di rinascita culturale, nonostante siano presenti solo quindici Paesi partecipanti.

Pensata come una mostra “riassuntiva” delle avanguardie del XX secolo, con al centro un’ampia retrospettiva dedicata a Pablo Picasso, la 24ª Esposizione Internazionale d’Arte dà così il via a un periodo di innovazione che sboccia ufficialmente nel 1954. 

Quell’anno, contemporaneamente, Peggy Guggenheim presenta al Padiglione Greco la sua celebre collezione contenente 136 opere. Allestita da Carlo Scarpa, l’esposizione contribuì a fornire una visione d’insieme sull’arte contemporanea, soffermandosi su movimenti fondamentali come il Cubismo, il Futurismo, l’Astrazione, il Surrealismo e altri più recenti dell’arte americana rappresentata dall’Espressionismo Astratto.

1950 e 1952: ampliamento delle avanguardie

Le edizioni del 1950 e del 1952 proseguono con l’intento di ampliare ciò che era avvenuto durante l’edizione precedente: la 25ª Biennale, inaugurata sempre a giugno, è dedicata ai grandi movimenti d’inizio Novecento, con esposizioni sui Fauves, sul Cubismo, sul Futurismo e sul movimento del Cavaliere Azzurro. L’obiettivo è quello di “educare” il pubblico italiano alle nuove avanguardie, dando vita a un’edizione che conferma le intenzioni della Biennale e la volontà di porsi come piattaforma per la sperimentazione artistica.

La 26ª Biennale consolida quindi questo dialogo fra avanguardia e pubblico con esposizioni che mettono a confronto storie artistiche diverse. Per esempio, oltre un grande parallelo tra il Divisionismo italiano (Previati, Pellizza da Volpedo, Segantini) e il Puntinismo francese (Pissarro, Signac, Seurat) è presente anche una ricca mostra di litografie di Toulouse-Lautrec

Nel frattempo, le “nuove tendenze” guadagnano sempre più spazio: già nel 1950 il padiglione statunitense porta a Venezia opere di Jackson Pollock e Willem de Kooning, segnando l’ingresso anche in Biennale dell’Espressionismo Astratto americano e contribuendo ad affermare quanto la scena artistica statunitense stia assumendo un ruolo centrale nel panorama mondiale.

1954: maturazione del processo, non rivoluzione

A questo punto, l’Esposizione del 1954 non rappresenta un punto di rottura, ma piuttosto una fase di compiuta maturazione del processo iniziato nel 1948. Le innovazioni introdotte negli anni precedenti vengono ufficialmente consolidate: il Surrealismo (a lungo trascurato) ottiene finalmente piena legittimità nei padiglioni espositivi e i padiglioni nazionali espongono in primo piano artisti surrealisti come Max Ernst e René Magritte. Al contempo, la spinta dell’Espressionismo Astratto americano diventa ancora più evidente. L’arrivo di Pollock negli anni precedenti preannuncia infatti una tendenza destinata a imporsi nel dopoguerra, che viene confermata dal ritorno di Willem de Kooning del 1954 con una sala monografica.

Più che una rottura netta, la Biennale del 1954 è dunque la tappa finale di un percorso iniziato nell’estate del 1948. Il Surrealismo ottiene il riconoscimento che merita, mentre l’arte americana astratta conquista uno spazio dominante nel panorama internazionale. Così in quell’estate veneziana, tra Giardini e Arsenale, si concretizza quell’apertura verso il mondo e quel dialogo con il pubblico che la Biennale aveva iniziato a cercare sei anni prima.

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Dorasia Ippolito

Curiosa, iperattiva e appassionata d'arte, classe 2002, studentessa fuorisede di scenografia all'Accademia di Belle Arti di Venezia giornalmente tormentata dalla domanda "ma sei pugliese?".

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

settembre arte chabas magritte

Settembre: una soglia di luce, tempo e metamorfosi

Il mese di settembre si configura come una soglia sottile:…

La «Tomba del tuffatore», gioiello dell’antica Poseidonia (Paestum)

Nel Parco Nazionale del Cilento, in provincia di Salerno, a…