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Stringimi Forte: la sensibilità di un dramma

2 minuti di lettura

Un dramma confuso, oscuro, quello portato sul grande schermo da Mathieu Amalric, figura ormai di spicco del cinema francese, regista sensibile di Stringimi Forte, film distribuito da Movies Inspired, dal 3 febbraio al cinema. Un film che è una ricostruzione; una ricostruzione carica di suspense drammatica, capace di creare impercettibilmente un climax destinato poi ad implodere in un risolutivo finale.

Stringimi Forte, da un libro commovente un film unico

Alba, una serie di polaroid lanciate nervosamente e in modo violento una sopra l’altra su un letto, una fuga silenziosa, quella di una madre e di una compagna; il risveglio, la colazione e l’imbarazzo di un padre di fronte ai propri figli di dover ripartire, di dover ricostruire. Ecco l’inizio, l’incipit della storia. Una questione misteriosa, personale e familiare, privata e allo stesso tempo sociale. Vicky Krieps, straordinaria interprete contemporanea del cinema europeo e non solo (protagonista femminile de Il filo nascosto), è Clarisse, la madre, la compagna; colei che fugge, o che sembra fuggire. 

Stringimi Forte è tratto da Je reviens de loin, libro del 2003 scritto da Claudine Galea. Un amore a prima vista: “L’ho letto in treno e mi sono messo a piangere, singhiozzando come un bambino”, ha dichiarato Amalric, che qui si occupa anche della sceneggiatura. Sceneggiatura costruita per pezzi discordi tra loro, come fosse un puzzle sbagliato; al quale mancano alcune pedine, ma che in qualche modo riesce a […]

Leggi la recensione di Stringimi Forte su NPC Magazine:

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