MILANO – Elio Vittorini muore a Milano, sua madre adottiva, il 12 febbraio 1966, cinquant’anni fa. Uno scrittore che ha raccontato l’epopea della Resistenza nei suoi risvolti più crudi (Uomini e no, 1945) e in quelli più insondabili, nascosti fra le dune della psiche (Conversazione in Sicilia, 1940); un intellettuale che, rivolgendosi agli uomini e alla ricerca (mai al possesso) della verità, ha cullato fra le sue parole due delle riviste letterarie più importanti del secondo Novecento, Il Menabò e Il Politecnico. Vittorini racconta di aver iniziato a scrivere dopo i 18 anni, a Gorizia, mentre lavorava per una ditta di costruzioni. Per ricordare l’uomo cresciuto «fra colline di terra rossa e colline di terra bionda», l’Università degli Studi di Milano ha organizzato un convegno il 19 febbraio 2016. L’Incontro dedicato a Vittorini nella città politecnica si svolgerà nella Sala Napoleonica di Palazzo Greppi, dalle 14.30 alle 19, e sarà tenuto dalla Prof.ssa Giovanna Rosa.
A.P.
[jigoshop_category slug=”cartaceo” per_page=”8″ columns=”4″ pagination=”yes”]
[jigoshop_category slug=”pdf” per_page=”8″ columns=”4″ pagination=”yes”]