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Santuario di Vicoforte. Foto di Alessandro Beltrame

Le valli cuneesi del Monregalese tra natura, storia e arte

3 minuti di lettura

Casotto, Corsaglia, Ellero, Maudagna e Roburentello, ossia le Valli Monregalesi: un viaggio nel Basso Piemonte, poco lontano dalle colline e dai borghi del Barolo e dei rinomati vini di Langa, dove la fresca aria montana viene mitigata dalla brezza della costa ligure.

Santuario di Vicoforte. Foto di Alessandro Beltrame
Santuario di Vicoforte. Foto di Alessandro Beltrame

Non a caso è chiamata “la Granda”: la provincia di Cuneo in Piemonte è seconda per numero di comuni, ben 250 contro i 315 di quella torinese, e terza per superficie. Un complesso sistema di valli, pianure, altipiani, terre bagnate dal Po e dai suoi vari affluenti, tra cui il Tanaro, secondo fiume per lunghezza della regione, alte vette su cui spicca l’inconfondibile forma piramidale del “Re di Pietra”: il Monviso, là in fondo sul profilo delle Alpi che sono già Cozie, al confine con la Francia.

Una delle zone che combina magnificamente territorio e natura selvaggia, storia e monumenti artistici, sacro e profano con itinerari di fede e gastronomici, turismo sostenibile, sport e tempo libero da spendere tutto l’anno è senz’altro quella del Monregalese.

E il nostro itinerario non può che cominciare dal capoluogo di quest’area: Mondovì.

Fu fondata sul Monte di Vico nel 1198 dagli abitanti di Vicoforte, Vasco e Carassone in seguito alla ribellione contro il Vescovo d’Asti, feudatario del territorio. Le venne riconosciuta nel 1290, in cambio di denaro, l’autonomia comunale, ma ciò non bastò a salvaguardarla da occupazioni e dominazioni violente: dagli Angioini ai Savoia, dai Visconti ai Marchesi del Monferrato, dai francesi agli austriaci. Nella sua storia, vanta di essere stata sede vescovile durante lo Scisma d’Occidente e sede dell’Università piemontese dalla metà del ‘500. Nel XVI secolo, Mons Regalis – così era chiamata nel periodo medievale – diventò la città più popolosa del Piemonte. Nel 1796, nei pressi di Mondovì, avvenne l’unica battaglia vinta dalle truppe piemontesi durante la campagna napoleonica di quell’anno. Dopo le devastazioni delle truppe austro-russe per conquistarlo, il territorio venne annesso all’impero francese a seguito della battaglia di Marengo del 1800. Fu restituito ai Savoia dopo la caduta di Napoleone, andando a far parte del Regno di Sardegna.

La città ha dato i natali a Giovanni Giolitti ed è stata […]

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Lorena Nasi

Grafica pubblicitaria da 20 anni per un incidente di percorso, illustratrice autodidatta, malata di fotografia, infima microstocker, maniaca compulsiva della scrittura. Sta cercando ancora di capire quale cosa le riesca peggio. Ama la cultura e l'arte in tutte le sue forme e tenta continuamente di contagiare il prossimo con questa follia.

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