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La copertina del singolo Innuendo

14 gennaio 1991: esce “Innuendo” dei Queen

5 minuti di lettura

Il 14 gennaio 1991 usciva sul mercato europeo Innuendo, primo singolo estratto e title track del quattordicesimo album in studio dei Queen, l’ultimo con Freddie Mercury ancora in vita.

Il 45 giri entrò in classifica direttamente al primo posto con 100.000 copie vendute soltanto nella prima settimana di uscita. Stessa sorte toccò all’album, pubblicato il 4 febbraio ’91 nel Regno Unito e il giorno successivo negli USA, che arrivò primo nelle chart con 200.000 copie vendute in soli sette gioi.

La copertina del singolo Innuendo

Registrato tra Londra e Montreux, tra il novembre dell’89 e il dicembre del ’90, l’album Innuendo rappresenta una sorta di “testamento musicale” di Mercury, scomparso il 24 novembre 1991. Le condizioni di salute del front man influenzarono tutte le varie fasi di realizzazione, la stesura dei testi, la composizione delle melodie.

L’amara consapevolezza della sorte di Freddie amplifica il lirismo dei brani, pervasi da malinconia e da una caratterizzazione autobiografica, carichi di emotività e pathos. Freddie Mercury concentra le sue forze nella registrazione dell’album e la sua voce raggiunge vette impensabili. Non solo, ma riesce anche ad incidere le tracce vocali per quello che sarebbe diventato Made in Heaven (1995), tracce per le quali Brian May, John Deacon e Roger Taylor avrebbero creato, dopo la sua morte, le basi musicali.

Tornando a Innuendo, nella title track è evidente non solo la sua potenza vocale, ma anche la maturità e l’energia di tutta la band. Innuendo è epico, coinvolgente, dalla complessa struttura musicale e testuale che riporta alla mente l’indiscusso capolavoro Bohemian Rhapsody, (A Night at the Opera, 1975), geniale commistione tra rock e opera lirica, grande passione di Mercury che ritorna spesso nella sua discografia – in It’s a Hard Life dell’84 non si può non riconoscere nell’intro l’aria Vesti la Giubba tratta dai Pagliacci di Leoncavallo – e che sfocia nel progetto Barcelona con la soprano Montserrat Caballé.

Nei suoi 6 minuti e 30, Innuendo è un continuo vortice, un mosaico di sezioni distinte con differenti stili: dal bolero al rock fino all’opera classica, passando ad atmosfere spagnoleggianti con l’assolo di chitarra flamenco di un ospite di eccezione, Steve Howe, chitarrista degli Yes, senza dimenticare i riff e il solo di Brian May che riprende il flamenco in chiave più heavy con la sua Red Special.

La traduzione di Innuendo:

Finché il sole sarà in cielo e il deserto sarà di sabbia
Finché le onde si agiteranno nei mari e lambiranno le terre
Finché ci saranno il vento, le stelle e l’arcobaleno
Fino a quando le montagne si sgretoleranno
per formare le pianure
Oh sì, continueremo a provarci
a camminare su quel filo sottile
Oh, continueremo a provarci, sì
Mentre passa il nostro tempo

Finché vivremo secondo la razza, il colore o il credo
Finché governeremo con cieca follia e pura avidità
Con le nostre vite dominate dalla tradizione, dalla superstizione, dalla falsa religione
Per l’eternità, e oltre ancora
Oh sì, continueremo a provarci
a camminare su quel filo sottile
Oh oh, continueremo a provarci
Fino alla fine dei tempi

Per il dolore che sottende la nostra grandezza
Non offendetevi per queste mie dure insinuazioni

Si può essere tutto ciò che si vuol essere
basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere
Siate liberi nei movimenti, siate liberi, siate liberi
Arrendetevi al vostro vero io, siate liberi, siate liberi per voi stessi

Oooh, ooh
Se esiste un Dio o un qualsiasi tipo di giustizia sotto questo cielo
Se esiste uno scopo, se esiste una ragione per vivere o morire
Se esiste una risposta alle domande che siamo obbligati a porci
Mostratevi, distruggete le nostre paure, toglietevi la maschera

Oh sì, continueremo a provarci
a camminare su quel filo sottile
Sì, continueremo a sorridere, sì
E quel che sarà, sarà
Continueremo a provarci
Fino alla fine dei tempi

 

 

Lorena Nasi

Grafica pubblicitaria da 20 anni per un incidente di percorso, illustratrice autodidatta, malata di fotografia, infima microstocker, maniaca compulsiva della scrittura. Sta cercando ancora di capire quale cosa le riesca peggio. Ama la cultura e l'arte in tutte le sue forme e tenta continuamente di contagiare il prossimo con questa follia.

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