La morte costringe a ripercorrere la vita e, come si scriveva Heidegger, talvolta a “precorrerla” – e quella, recentissima, di Gianni Vattimo (1936-2023), a cui questa affermazione è sempre piaciuta, non fa eccezione: può così diventare l’occasione per porsi di fronte alla sua eredità nel modo in cui lui avrebbe voluto, vale a dire secondo una rammemorazione che riporti il passato all’insegna del futuro.
Chi era Vattimo? Anzitutto il filosofo dell’ermeneutica, presentata come koiné, ossia non limitata ad un capo del sapere (la filosofia o la teologia) poiché qualsiasi esperienza con il mondo si dà come atto interpretativo. Se questo orientamento, legato anche alla post-modernità di Rorty e Lyotard, ha conosciuto tanta notorietà lo si deve senz’altro alla sua portata etica. Infatti, l’ermeneutica di Vattimo si è posta fin da subito come una sfida al pensiero unico – nuovo volto del […] Continua a leggere su Palomar, la nostra nuova rivista di filosofia