Con un post su Facebook lo scrittore Stafano Benni ha spiegato le motivazioni per cui ha deciso di rinunciare al Premio Vittorio De Sica, il riconoscimento che, come si legge nel regolamento, viene attribuito ogni anno «a personalità di rilievo nel campo del cinema e delle altre arti, della cultura, delle scienze e della società: per il complesso della loro carriera o per meriti rilevati nel corso dell’anno preso in esame».
Il premio, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica con il contributo del MiBACT e di Roma Capitale, è stato rifiutato da Benni perché «i premi sono uno diverso dall’altro e il vostro è contraddistinto, in modo chiaro e legittimo, dall’appoggio governativo, come dimostra il fatto che è un ministro a consegnarlo. Scelgo quindi di non accettare. Come i governi precedenti, questo governo (con l’opposizione per una volta solidale), sembra considerare la cultura l’ultima risorsa e la meno necessaria».
Una nuova grana, quindi, per il ministero guidato da Dario Franceschini, che, in questi ultimi tempi, non sta certo brillando, come dimostra il comportamento tenuto verso l’assemblea sindacale che ha causato la chiusura del Colosseo e di altre aree archeologiche della Capitale.
«Vi faccio i sinceri auguri di una bella cerimonia e stimo molti dei premiati, ma mi piacerebbe che subito dopo l’evento il governo riflettesse se vuole continuare in questo clima di decreti distruttivi e improvvisati, privilegi intoccabili e processi alle opinioni», conclude Benni. «Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio».
Qui il post completo, pubblicato sulla fanpage dello scrittore: