AGRIGENTO – La burocrazia come incentivo all’abusivismo. Non è un paradosso, ma la realtà di questo Lunedì 24 Agosto. Nella contrada Poggio Muscello, all’interno del Parco archeologico della Valle dei Templi, quando le ruspe stavano per radere al suolo un muretto di cinta (abusivo), gli avvocati del proprietario sono corsi ai ripari affermando che, prima della demolizione, è necessaria la verifica del titolo esecutivo. Un cavillo burocratico che sospende i lavori delle ruspe contro gli immobili abusivi, circa 650, sparsi tra i reperti greci.
La Procura di Agrigento e il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, indirizzandosi al Comune e alla Soprintendenza ai beni culturali e al parco archeologico, già ad inizio Giugno hanno avvertito: «Si proceda alle demolizioni, altrimenti l’autorità giudiziaria procederà per abuso di ufficio ed omissione degli atti di ufficio a carico dei responsabili degli uffici degli enti competenti che impediscono il ripristino della legalità nella zona del parco archeologico della Valle dei Templi». Una questione di legalità, dunque, ostacolata dalla legge. E così un cavillo formale rende impossibile demolire un semplice muretto, ma «fra circa un’ora arriverà il provvedimento della Procura e le ruspe potranno entrare in azione» assicura il sindaco agrigentino Lillo Firetto (UDC).
A.P.