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Colori e un pizzico di paura: i film d’animazione di Don Bluth

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7 minuti di lettura

I cartoni animati sono una parte fondamentale dell’infanzia di ognuno di noi. Essi possono veicolare valori ed emozioni che rimarranno nei nostri cuori per sempre. Nel nostro immaginario collettivo, a far da padrone nel panorama dell’animazione è il colosso Walt Disney Studios, che ha prodotto dal 1937 ben 56 pellicole che ogni bambino e adulto ha amato.

Ma un altro grande dell’animazione ha segnato la nostra infanzia guadagnandosi l’Olimpo dei classici: Don Bluth.

Dalla Walt Disney Company alla Don Bluth Productions

Don Bluth è un regista, animatore e produttore cinematografico statunitense che iniziò la sua carriera proprio sotto l’ala della Walt Disney, dove ha lavorato come animatore in lungometraggi come Robin Hood e Le avventure di Bianca e Berni.

Nel 1979, Bluth decide di fondare una sua casa di produzione, la Don Bluth Productions, portando con sé ben 16 disegnatori Disney. Insieme realizzeranno così molti film d’animazione che, anche se possiedono qualche elemento in comune con il colosso disneyano, riescono ad avere una loro personalità grazie ad atmosfere più lugubri e storie più impegnate.

Ecco i cartoni animati di Don Bluth più riusciti. Vere e proprie pietre miliari per tutti quelli che sono cresciuti tra gli anni ’80 e ’90.

Anastasia (1997)

La principessa non-Disney più amata del mondo ha incassato ben 186 milioni di dollari. Prodotto dalla Fox, il film ha valso a Bluth la nomination come miglior regista di un film d’animazione.

Ambientato nella Russia post-zarista, il film narra la storia di Anastasia Romanov, che, persa la memoria durante la rivoluzione sovietica, parte alla ricerca della propria identità cercando di sfuggire dalle grinfie del redivivo e malvagio Rasputin. Con lei il fedele cane Pucca e i bonari truffatori Vlad e Dimitri.

La storia raccontata è un misto tra verità storica e fantasia, ed è proprio questo mix ad essere l’elemento vincente: personaggi realmente esistiti in una cornice da favola. Ciliegina sulla torta, un tocco macabro e orrorifico impersonato dal vulcanico antagonista Rasputin, qui nei panni di un negromante che cade letteralmente a pezzi. Tra momenti di paura e una bella storia d’amore, il film è una formula perfetta, capace di sfidare i “grandi” Disney.

Fievel sbarca in America (1986)

Finanziato da Steven Spielberg, il topolino immigrato più amato al mondo ha fruttato 45 milioni di dollari, all’epoca l’incasso più alto per un film non-Disney.

Il film è un’epopea sull’immigrazione vista con gli occhi di piccoli topini russi ebrei, costretti a lasciare la terra d’origine a causa della guerra. Anche in questo caso, Bluth mescola realtà storica ad elementi fiabeschi creando un prodotto che piace sia ad adulti che a bambini. Molto curata la rievocazione storica: ad esempio la famiglia di Fievel, una volta giunta in America, dovrà americanizzare il proprio nome. Fievel diventa così Frankie. Senza indorare la pillola, il film parla anche della criminalità organizzata e dello sfruttamento minorile. Ma anche di un’improbabile quanto sincera amicizia tra un topo e un gatto vegetariano.

Alla ricerca della Valle Incantata (1988)

Finanziato sempre da Steven Spielberg, Alla ricerca della Valla Incantata è un altro grande successo di Bluth.

La storia è incentrata su cinque cuccioli di dinosauro che, dopo un terribile terremoto, devono ricongiungersi alle loro famiglie. Insieme uniranno le forze per superare tutti i pericoli e raggiungere la Valle Incantata, un luogo meraviglioso dove la loro famiglia li aspetta.

C’è un trauma più grande della morte della mamma di Bambi? Sì: la scomparsa della mamma di Piedino, il piccolo dinosauro dal collo lungo, protagonista della pellicola. Lo straziante addio della madre morente e il tentativo del cucciolo di superare la perdita ha segnato l’infanzia di molti. Un film sull’amicizia nonostante le diversità, adatto ai più piccoli.

Brisby e il segreto di Nihm (1982)

Ultimo, ma non meno importante, Brisby e il segreto di Nihm è il primo film di Don Bluth, ed è decisamente il suo miglior lavoro. Purtroppo non è stato apprezzato dalla critica tanto che la Don Bluth Production si trovò sull’orlo del fallimento. Fortunatamente, la distribuzione in home video cambiò le sorti di questo film d’animazione facendolo diventare un classico.

Brisby, una topolina vedova, deve assolutamente traslocare per evitare che lei e la sua famiglia vengano schiacciati dal trattore di un contadino. Purtroppo uno dei suoi figli è gravemente malato e non può spostarsi. Chiederà allora aiuto ai ratti del Nihm, topi resi intelligenti da un esperimento in laboratorio.

Questo film d’animazione è senz’altro tra i più cupi e geniali mai realizzati per un pubblico infantile. Il gatto Dragon, il Grande Gufo, Cornelius il cospiratore, molti sono i personaggi che incutono paura al solo ricordo e sono entrati nell’immaginario dei fortunati adulti che hanno visto questo film da bambini. Un piccolo gioiello dell’animazione da recuperare e da riguardare insieme ai propri figli.

Don Bluth, grazie alla sua visione un po’ dark delle favole, riesce a creare una magia tutta nuova, una magia molto diversa dai colorati cartoni Disney. Sembra quasi che i personaggi dei suoi cartoni animati debbano meritarsi il lieto fine, passando prima tra difficoltà che vengono realmente percepite dallo spettatore.  Dei cult da rivedere e da scoprire nel caso non facciano già parte della vostra collezione.

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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