Estremamente discusso, Gunther von Hagens è l’inventore della plastinazione. Questa è una tecnica che, attraverso un procedimento scientifico molto sofisticato, sostituisce i liquidi presenti nei tessuti corporei umani con polimeri di silicone (sostanza che conferisce ai corpi una consistenza rigida e priva di odori, preservandone allo stesso tempo i colori originali e i dettagli anatomici).
Nonostante le esposizioni e i lavori di von Hagens siano percepiti come un’innovazione scientifica e un potente strumento educativo, tali da permettere al pubblico di esplorare in modo viscerale e visibile la complessità del corpo umano, dall’altra parte le sue mostre hanno suscitato un ampio dibattito etico riguardo all’uso dei corpi umani e alla loro esposizione in un contesto pubblico.
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La tecnica della plastinazione
Gunther von Hagens è nato nel gennaio 1945 nel Raichsgau Wartheland, che all’epoca era parte della Germania e che oggi invece è tra i territori polacchi. Dal 1965 si formò all’Università di Jena e lavorò come professore all’Istituto di Anatomia e Patologia all’Università di Heidelberg.
Inventò nel 1977 la tecnica della plastinazione, processo che richiede molte fasi e un tempo molto prolungato per essere svolto.
Il primo passaggio consiste nell’immobilizzare il corpo e fermare i processi di decadimento che iniziano subito dopo la morte. Questo avviene iniettando formalina, una soluzione a base di formaldeide, attraverso le arterie principali del corpo. La formalina ha un’azione antibatterica e disinfettante che elimina i batteri e arresta il processo di putrefazione dei tessuti. Una volta che il corpo è stato conservato con la formalina, si procede con la dissezione anatomica: con l’ausilio di strumenti chirurgici specifici, vengono rimossi gli strati esterni del corpo, come la pelle, il tessuto connettivo e il grasso sottocutaneo, per preparare i tessuti interni, come muscoli, organi e ossa, per il passo succesivo.
Il passo successivo consiste nell’eliminare acqua e grassi solubili dal corpo. Per fare ciò, il cadavere viene immerso in un bagno di acetone che ha la capacità di estrarre efficacemente l’acqua e i lipidi, lasciando intatti i tessuti più solidi e pronti per il processo di impregnazione. L’immersione in acetone, che può durare anche giorni, è una fase delicata che prepara il corpo per l’impregnazione del silicone, componente chiave della plastinazione. Infatti, nella fase successiva, l’acetone, che ha precedentemente sostituito l’acqua e il grasso, viene gradualmente rimpiazzato da una soluzione di silicone (o un altro polimero analogo). Il corpo viene posto all’interno di un contenitore sigillato, dove viene sottoposto a una pressione controllata. Questo processo permette al silicone di penetrare in profondità in ogni cellula del corpo, sostituendo completamente i fluidi corporei e donando rigidità e stabilità alla struttura anatomica, conservandone i dettagli più minuti e la forma originale.
Si procede poi al posizionamento del corpo nella posizione desiderata. Questo passo è essenziale per definire l’atteggiamento e la postura del corpo, che possono variare in base agli scopi didattici o espositivi. Con l’ausilio di spaghi, aghi, mollette e altri strumenti di fissaggio, il corpo viene accuratamente sistemato, assicurandosi che ogni struttura anatomica (muscoli, nervi, ossa, ecc.) rimanga visibile e ben definita. Infine, si attende la solidificazione del silicone che varia a seconda del tipo di composto utilizzato.
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Le Body Worlds
La prima mostra di corpi plastinati è avvenuta in Giappone nel 1995: da lì Gunther von Hagens creò il progetto Body Worlds che fu portato in oltre cinquanta città e che crea mostre dense di cadaveri plastinati che vanno in bici, giocano a carte, riproducono famose opere d’arte o semplicemente abitano gli spazi espositivi.
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Nel corso degli anni, le esposizioni hanno suscitato molte reazioni, in primis da parte della Chiesa cattolica, di quella ebraica e da gruppi conservatori. È importante sottolineare come vi sia una frattura nella ricezione dell’operato dello scienziato polacco: alcuni lodano il suo contributo all’educazione anatomica, mentre altri sollevano preoccupazioni etiche riguardo all’origine e all’esposizione dei corpi. La scelta di donare i propri resti è libera e volontaria, nonostante nel corso degli anni von Hagens sia stato più volte indagato per presunti acquisti e spedizioni illegali di cadaveri.
Indubbiamente c’è un confine molto sottile tra ricerca scientifica e spettacolarizzazione del corpo umano nelle Body Worlds, dove vengono messi in mostra anche centinaia di corpi. Con le sue esposizioni, Gunther von Hagens ha però contribuito ad accendere il dibattito e la sensibilizzazione verso la donazione di organi, l’eutanasia, la bioetica e il complesso rapporto tra corpo e anima. Infatti, ossa, muscoli, tendini e organi, von Hagens porta lo spettatore ad immergersi nella complessità anatomica del corpo, rivelando non solo i suoi successi evolutivi, ma anche la straordinaria perfezione che sta alla base del suo funzionamento.
Con un approccio scientifico, divulgativo e preventivo, Body Worlds propone un percorso che stimola una riflessione sulle questioni culturali, etiche e scientifiche legate alla salute e al benessere umano.
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