Il premio letterario Merck è alla sua 16esima edizione. È un premio dedicato a romanzi e saggi che sappiano intrecciarsi e confrontarsi con la scienza.
Il premio è nato nel 2002 è nel corso degli anni è stato conferito a nomi importanti o non estranei al grande pubblico. Ad esempio nel 2006 è andato al premio Nobel per la letteratura 2017 Kazuo Ishiguro, per il romanzo Non lasciarmi. Nel 2008 è stato assegnato al romanzo di Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi.
Ancora non si conoscono i vincitori dell’edizione 2018, ma sono appena stati proclamati i finalisti. Tra i 50 volumi candidati, ne sono stati selezionati tre. Sono opere che hanno saputo sdoganare la ricerca scientifica dai consueti ambiti di diffusione; e che hanno offerto il miglior risultato di una contaminazione tra letteratura e le nuove frontiere della scienza.
I finalisti sono:
- Viaggi nel tempo di James Gleick (Codice Ed.)
- Al di là delle parole di Carl Safina (Adelphi Ed.)
- Lo strano ordine delle cose di Antonio Damasio (Adelphi Ed.)
Viaggi nel tempo, di J. Gleick
Il titolo parla chiaro. L’autore statunitense esplora il confine tra science fiction e fisica dei viaggi temporali: la possibilità di modificare la direzione degli eventi passati, che tanto ha affascinato scrittori, cineasti, filosofi, e fisici del Novecento ma non solo.
Al di là delle parole, di Carl Safina
Negli ultimi anni le scienze biologiche hanno cercato di ricollegare tratti evolutivi dell’uomo a quelli di altri animali. L’autore si muove in questa direzione compiendo un giro del mondo che va dagli elefanti delle riserve africane, ai lupi del parco di Yellowstone, ai cetacei del Pacifico. La ricerca si concentra su quei tratti cognitivi e affettivi-emotivi che paiono centrali anche in certe società animali, tanto da mettere in dubbio la tesi che vedrebbe l’uomo la misura di tutte le cose.
Lo strano ordine delle cose, di Antonio Damasio
Come e perché sono sorte le culture? Linguaggio verbale, elevato grado di socialità e intelletto superiore. A queste consuete risposte, l’autore ne aggiunge un’altra: i sentimenti. Essi deriverebbero da un principio di regolazione della vita, l’omeostasi, che si ritrova in ogni organismo vivente e che è il filo invisibile che unisce le menti umane al brodo primordiale in cui tutto ebbe inizio. Dunque parrebbe che l’inconscio affondi le sue radici più in profondità di quanto Freud e Jung abbiano mai immaginato.
Il vincitore della 16esima edizione sarà premiato Giovedì 12 luglio 2018, a Roma, a Villa Miani.