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La rinascita di Cinecittà: Hollywood torna a investire in Italia

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«Hollywood ancora una volta torna sulle rive del Tevere» così titola il New York Times di ieri 8 Aprile, quando nello stesso giorno Ben Stiller condivide nel suo profilo Instagram un selfie con gli studi di Roma, che tornano alla ribalta dell’industria cinematografica. 

In questi giorni infatti nella capitale hanno luogo le riprese di Zoolander 2 (oltre a Ben Stiller compare anche Owen Wilson) e Ben Hur (nel cui cast vi sono Morgan Freeman e Jack Huston). Ed è poi difficile scordarsi del nuovo James BondAll’entusiasmo degli stessi attori stranieri, si aggiunge quello di Giuseppe Basso, amministratore delegato di Cinecittà Studios impegnato nella produzione di una serie televisiva Sky su Diabolik destinata al mercato internazionale. «La produzione di quel film (di James Bond ndr) è andata bene, Roma ha dimostrato di poter essere un eccellente set per una grande produzione. Un esempio come quello è importante. Perché noi vogliamo e dobbiamo pensare in grande. Cinecittà è una straordinaria realtà composta da venti teatri di posa, più di cento persone impiegate stabilmente, con un reparto scenografico tra i più vasti d’Europa con quaranta addetti.» 

Il protagonista a cui dobbiamo questa notizia è il tax credit. Si tratta di uno sgravio economico- promosso dal ministro Dario Franceschini- del 25% su ogni progetto straniero proposto a Cinecittà. Questo vuol dire per esempio che se una casa prospetta la spesa di 90 milioni, 20 milioni sono trasferiti alla casa di produzione in questione. Un vero e proprio incentivo senza il quale, altri film sarebbero finiti in altri paesi europei. Un’importantissima manovra economica, grazie alla quale «si comincia ad avere meno timore per le autorizzazioni per le riprese, per le leggi sul lavoro», su parola dell’amministratore delegato di Cinecittà.

 

A.P.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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