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Like Miljian: perché viaggiare in due quando lo si può fare in quattro?

Un biglietto di sola andata. Due valigie, due zainetti. Senza casa, più di cinquantamila chilometri percorsi in aereo, in treno, in auto, in bicicletta, su infiniti tuk tuk. Per tre anni hanno fatto il giro del mondo. Questi sono i Like Mikjian

3 minuti di lettura

«Viaggiare con dei bambini è impossibile, passeggini, pannolini, biberon, cambi, valige, salviettine, ciucci, caramelle, bavaglini. Non se ne parla proprio». Quante volte avete sentito questa frase?

Se davvero per voi viaggiare con due bambini è così difficile, provate a chiederlo alla famiglia Miljian.

Miki e Julien Miljian hanno deciso di vendere la propria casa e di andare alla scoperta del mondo; ciò che è più curioso di questo viaggio è che a partire non sono stati solamente i due ragazzi ma anche i loro figli: Teo di tre anni e la piccola Lia di solamente un anno.

La scelta di diventare viaggiatori a tempo pieno è nata in una calda serata estiva nella casa di Firenze. Quando i due giovani, lei di Bergamo e lui di Parigi, trovandosi di fronte alla grande mappa del mondo che brillava sopra le loro teste nella camera da letto, decisero di mollare tutto e di partire. Accompagnati solamente dai loro personal computer, strumento che permette di lavorare ovunque come freelance.

Il viaggio viene raccontato dai due ragazzi nel sito Like Miljian e nelle loro pagine social.

Ciò che stanno costruendo Like Miljian, giorno in giorno e di viaggio in viaggio, è un vero e proprio diario di una famiglia nomade. Il loro percorso, iniziato a settembre, presenta una durata di più di 200 giorni; pensate che proprio oggi la famiglia si trova in Giappone.

Like Miljian non vuole essere una vacanza da turisti, per questo hanno deciso di vivere come i locali. Come afferma Miki: «L’idea è entrare a far parte della cultura del luogo, ci piace incontrare le persone, far giocare i bambini nei parchi pubblici con loro coetanei, è divertente vedere come si capiscano senza bisogno di parole comuni».

L’obiettivo di Like Miljian, come sottolinea spesso Miki nelle risposte alle domande che gli vengono poste sulla pagina web, è dimostrare come viaggiare con dei figli, anche se così piccoli, non sia difficile: i bambini infatti non sono un ostacolo. «Con la nostra esperienza vorremmo dire a tutti che i piccoli possono essere i migliori compagni di viaggio di un adulto; non hanno abitudini radicate come noi, per esempio, si adattano con facilità a ogni situazione, vedono il bello ovunque».

Il consiglio più grande che i Miljian si sentono di dare a chi come loro decide di intraprendere un viaggio non da turista ma da cittadino del mondo, è di essere curiosi. Miki suggerisce di non arrivare mai in nuovo continente o Paese pensando «da noi è meglio».

La famiglia Miljian sembra quindi essere l’eccezione a quella regola secondo cui i bambini piccoli non possono viaggiare. Perché come dice Miki «Qualsiasi sia la destinazione, in quel posto esistono dei bambini».

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Camilla Zuin

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Redazione

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