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L’ultima tentazione di Cristo: il Gesù «umano» di Martin Scorsese

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5 minuti di lettura

Un Gesù tormentato dal dubbio quello rappresentato dal regista Martin Scorsese che con la sua pellicola L’ultima tentazione di Cristo (1988) scatenò l’indignazione di gruppi cattolici in varie parti del mondo, soprattutto in Francia.

Le polemiche

Come sempre, l’estremismo sfocia in gesti insensati e, in questo caso, portò gruppi di integralisti cattolici ad avere reazioni molto poco cristiane. In Francia sono state fatte delle vere e proprie crociate contro i cinema che proiettavano il film fino ad arrivare ad incendiare il Saint Michel a Parigi durante lo spettacolo. A pagare le spese di questa follia incendiaria sono stati 10 spettatori ricoverati per una grave intossicazione.

Il dissidio interiore in Gesù

Ma perché la pellicola è stata vittima di censure e divieti di proiezione?

Tratto dall’omonimo romanzo di Nikos Kazantzakis, che trovò la stessa resistenza alla pubblicazione perché considerato blasfemo, L’ultima tentazione di Cristo mostra la dualità umana e divina di Gesù. Egli è impaurito dalla responsabilità di essere il Figlio di Dio e cerca di sfuggire al pesante fardello che ha sulle spalle. Sentimenti umani e umane paure affollano i pensieri di Gesù e lo fanno vacillare nel momento supremo della sua morte.

Cosa sarebbe successo se Gesù non fosse morto in croce e risorto?

Proprio questo è il perno del film. Mentre Gesù sta soffrendo sulla Croce, arriva in suo soccorso un angelo che lo convince a rinunciare alla morte per vivere una vita normale. Credendo che il suo dolore sia stato sufficiente, Gesù scende dalla croce e vive da uomo: sposa Maria Maddalena e, alla morte di lei, si risposa con la sorella di Lazzaro. Circondato da una famiglia numerosa Gesù invecchia. Prossimo alla morte però, si rende conto che il mondo sta ancora aspettando il suo Messia e l’angelo non era altri che il Diavolo tentatore.

Mentre l’Apocalisse si avvicina, Gesù chiede perdono a Dio e lo supplica di farlo tornare il Messia. Gesù si ritrova sulla croce come se si fosse risvegliato da un brutto sogno. Muore.

«Tutto si è compiuto.»

Il Gesù umano

Magistralmente interpretata da Willem Dafoe, il Gesù di Scorsese è una figura inedita che si discosta dalle Sacre Scritture, ma non per questo risulta meno potente. Mostrare il lato umano del divino, è un modo per sentirlo più vicino. Lo spettatore può comprenderlo maggiormente e capire il profondo sacrificio che alla fine è stato compiuto. Lo stesso regista disse:

«Il mio film descrive Cristo come completamente divino e al tempo stesso completamente umano, solo così infatti la sua crocifissione ha un senso, se Gesù fosse solamente divino e non capace di provare le sensazioni di un uomo non proverebbe nessuna sofferenza nella crocifissione, e non avrebbe nessun valore per l’umanità. Il mio film è profondamente religioso e rispettoso della cristianità, ma non è stato capito.»

Dal fallimento al cult

Scorsese, sotto il consiglio del suo avvocato, dovette aspettare ben cinque anni prima di poter girare il film a causa della sua natura controversa. Come garanzia, l’Universal Pictures volle anche che il regista girasse un film commerciale dopo L’ultima tentazione di Cristo. Scorsese li accontentò girando Cape Fear, con protagonista Robert De Niro che era stato inizialmente scelto per interpretare proprio Gesù, ruolo rifiutato dall’attore.

Se L’ultima tentazione di Cristo all’epoca non riscosse successo, ora è considerato un vero e proprio cult. Le polemiche sembrano siano state messe da parte ed è finalmente possibile godersi un film denso di significato senza temere  la dannazione eterna.

Immagine di copertina: mubi.com

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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