Il nuovo universo digitale si apre all’arte, alla cultura ma soprattutto al gioco. Perché come diceva Baricco la nostra vita è tutta lì. Può mettere paura oppure stuzzicare la fantasia, può essere incomprensibile oppure rappresentare una nuova frontiera. Il Metaverso ha fatto irruzione nelle nostre vite, per il momento solo come nome, come termine, come entità effimera e ancora poco concreta, quasi da film. Eppure è lì, esiste, e nel futuro diventerà sempre più presente.
Lo aveva anticipato Neal Stephenson ben 30 anni fa: era il 1992 quando veniva pubblicato il suo Snowcrash, un libro in cui per la prima volta veniva descritto un mondo virtuale: «Il World Wide Web si riorganizza attraverso la Blockchain, trasformando la società globale. La moneta è solo digitale e il voto necessario alla amministrazione politica delle comunità viene assegnato tramite dei gettoni virtuali.» si leggeva al suo interno «Le persone gestiscono le loro relazioni attraverso dispositivi che sono necessari per accedere alle risorse personali e collettive. Una realtà virtuale che viene chiamata Metaverso». Parlava di Intelligenza Artificiale, di WWW, di protocolli e di Blockchain. Parole astruse e difficili, trent’anni fa e forse complicate anche oggi.
Il Metaverso è infatti oscuro per molti, ma non per alcuni. Come ad esempio le piattaforme di gaming e gambling, tra queste StarCasinò del gruppo svedese Betsson, che hanno da tempo iniziato a guardare a questo universo come nuova frontiera di investimento e di sviluppo. È stato infatti inaugurato negli ultimi mesi il primo casinò virtuale del Metaverso: si chiama Ice Poker ed è stato creato da Decentral Games. In soli 90 giorni ha generato un flusso di denaro di oltre 7 miliardi e mezzo di dollari. La novità di questa piattaforma è proprio la procedura di gioco: l’accesso è gratuito, mentre per i tavoli occorre esibire un invito particolare, ovvero un certificato NFT, sigla che indica i Non Fungible Token, ovvero un gettone non riproducibile e quindi non cedibile. Il costo? Oltre 6 mila dollari.
Insomma, tra casinò, gioco online e Metaverso sembra proprio che si stia per compiere un’altra profezia, stavolta di un autore nostrano, quell’Alessandro Baricco che nel suo The Game del 2019 parlava di «[…]cultura come continua mutazione dell’approccio alla vita, che sintonizza l’economia alla socialità, il collettivo al personale. Per abilitare il meccanismo di sintonizzazione usiamo la tecnologia. È già gioco in sé», e il campo in cui questo gioco avviene è appunto il digitale. Che sia il Metaverso, domani, è più che una semplice ipotesi.
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Immagine in copertina: Michaël Muraz