L’11 settembre 2025 al progetto Stazioni dell’Arte di Napoli si è aggiunta la nuova stazione della metropolitana Monte Sant’Angelo, firmata dall’artista anglo-indiano Anish Kapoor.
Le forme organiche, tipiche della sua poetica, accompagnano il pubblico in una sorta di abisso: le due grandi sculture-entrate e gli interni, rivestiti in spritz-beton, evocano infatti grotte e cavità naturali, trasformando il viaggio quotidiano in un’esperienza immersiva. Dunque, quella che poteva essere una semplice stazione è invece un luogo dove il corpo sembra quasi inghiottito dalla materia.
Kapoor, tra i nomi più rilevanti dell’arte contemporanea, torna così a far parlare di sé in Italia, un Paese che negli ultimi anni ha ospitato mostre a lui dedicate di grande rilievo. Tra queste, ricordiamo l’esposizione Untrue Unreal a Palazzo Strozzi, Firenze (tra ottobre 2023 e febbraio 2024) e la retrospettiva del 2022 a Venezia, alle Gallerie dell’Accademia e a Palazzo Manfrin.
Il progetto “Stazioni dell’Arte”
La metropolitana di Napoli è famosa proprio perché rappresenta uno spazio in cui il trasporto pubblico si unisce all’arte. A trasformare questo concetto di spazio urbano ha contribuito il progetto Stazioni dell’Arte, che nel 2001 inaugura le prime stazioni: Quattro Giornate, Salvator Rosa e Museo.
Una sfida che negli anni si è fatta sempre più ambiziosa. L’idea è infatti quella di trasformare la metropolitana in un museo diffuso, accessibile quotidianamente a un ampio numero di persone. Così questi luoghi solitamente anonimi diventano uno spazio vivo e riconoscibile, dove architettura, arte contemporanea e design dialogano con la città. Ogni fermata è dunque concepita come un’opera d’arte a sé, capace di coniugare funzionalità ed estetica.
Negli anni la città ha attratto alcuni tra i maggiori protagonisti dell’arte e dell’architettura internazionale, dando vita a progetti diventati simboli di rigenerazione urbana. Karim Rashid ha portato la sua visione futuristica alla stazione Università, mentre Óscar Tusquets si è occupato di quella che oggi è simbolo di questo progetto, la Toledo, considerata una delle stazioni più belle al mondo, con i suoi mosaici blu e giochi di luce.

In questo contesto, l’intervento di Anish Kapoor segna quindi un ulteriore contributo significativo del progetto Stazioni dell’Arte. Non si limita a decorare uno spazio: qui il viaggio in metropolitana diventa una discesa simbolica verso l’ignoto, un percorso che coinvolge corpo, mente e immaginazione. In questo modo il passeggero non è più un fruitore passivo, ma il protagonista di un’esperienza estetica e sensoriale, in un dialogo continuo tra arte, architettura e vita urbana.
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