
MILANO – Dal 3 febbraio al 5 giugno, Palazzo Reale ospiterà la mostra Il simbolismo. I fiori del male, portando a Milano quasi 150 opere di grandi artisti come Gustav Klimt, Ferdinand Hodler, Gustave Moreau, Odilon Redon, Fernand Khnopff e Max Klinger. L’esposizione è un viaggio fra Otto e Novecento per cogliere, inoltre, la grande influenze che questa corrente culturale ha esercitato sui pittori italiani. L’importante esposizione, promossa dal comune di Milano, è stata prodotta da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore in collaborazione con Arthemisia Group Come riportato dall’agenzia di stampa Ansa Fernando Mazzocca, curatore della mostra, assieme a Michel Draguet, spiega che «uno degli scopi della mostra di Palazzo Reale è quello di illustrare in che modo il Simbolismo, coinvolgendo anche in Italia le arti figurative, l’architettura, la letteratura e la musica, abbia contribuito a rinnovare profondamente la cultura nazionale, facendola entrare nella modernità e anticipando il futurismo». L’aspirazione ad un’arte totale viene riproposta seguendo i passi mossi in Europa, dall’Inghilterra alla Francia, dal Belgio all’area nordica, dall’Austria all’Italia, in direzione di un connubio tra la sfera dell’irrazionale e il reale. Fino al 20 marzo, Il simbolismo. I fiori del male sarà parallela alla mostra Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau, per indagare ancora più puntualmente il clima fin de siécle. Fra qualche settimana, dunque, sarà possibile riscoprire cosa accomuni i sogni e gli incubi di fine Ottocento a quelli dei nostri anni Dieci.
A.P.
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