È appena passata la Giornata internazionale dei musei, celebrata il 19 maggio dall’International council of museum, e nessuna sede espositiva italiana risulta essere nella top 20 mondiale per numero di visitatori.
Il primo posto è stabilmente occupato dal Louvre di Parigi, seguito dal Museo nazionale di storia naturale di Washington e da quello nazionale cinese di piazza Tienanmen a Pechino.
Seguono poi strutture come il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York e la National Gallery della capitale britannica.
I più “vicini” a noi risultano essere i Musei Vaticani (5,5 milioni di visitatori) che, però, non sono italiani.
Bisogna difatti avventurarsi nelle zone basse della classifica per scovare i nomi di Pompei e degli Uffizi di Firenze, attestati sui due milioni, troppo pochi per far breccia in una lista generale.
Eppurre secondo alcune fonti, come FareAmbiente che ha da poco presentato il suo rapporto annuale sullo stato dei beni culturali italiani, la rete dei musei italiani sarebbe in crescita.
Nel 2014 ha infatti raccolto 40,2 milioni di visitatori, il 6,3% più dell’anno precedente.
Dati che evidenziano però anche una parziale insoddisfazione dei visitatori, che accusano una sottovalutazione dei beni culturali oltre che una mala gestione: bisognerà rimboccarsi le maniche.
G.A.