Il Perseo Trionfante, la statua che Antonio Canova scolpì in poco tempo, tra la fine dell’anno 1800 e i primi mesi del 1801, è tornato a splendere.
Con la spada in una mano e la testa recisa di Medusa nell’altra, con l’elmo donatogli da Plutone sul capo e i sandali alati di Mercurio ai piedi, il capolavoro in lucente marmo di Carrara ha finalmente riconquistato la sua posizione originaria, nel Gabinetto del Canova, all’interno Cortile Ottagono del Belvedere ai Musei Vaticani.
I lavori di restauro, diretti da Arnold Nesselrath e Alessandra Rodolfo, sono stati finanziati dal Northwest e dal Canada Chapter dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, associazione internazionale di mecenati cui si devono molte delle risorse impiegate in questi anni per i principali restauri nei Musei della città del Vaticano.
Insieme al Perseo, sono tornati alla loro antica bellezza anche i Pugilatori, Creugante e Damasseno, esempi pefetti di bellezza classica.
Per proteggere la statua del vincitore di Medusa da eventuali scosse sismiche che avrebbero potuto minacciarne la tenuta statica, il laboratorio di Diagnostica dei Musei Vaticani ha inserito nel basamento un sistema antivibrante studiato appositamente e invisibile all’esterno.
Tutta l’operazione, costata circa 70 mila euro, ha avuto una gestazione molto lunga: dopo un pronto intervento nel 2004 di parziale ripristino e messa in sicurezza del Perseo e la decisione di restaurare l’intero Gabinetto del Canova, è iniziata una lunga fase di monitoraggio fino agli effettivi lavori di restauro per restituire alla vita, e al pubblico, i capolavori del Canova.
G.A.