New York, la città più popolosa dell’Occidente, la più conosciuta, la più iconica, la più rappresentata e idealizzata dal mondo intero. Caratterizzata da una vasta multietnicità, la Grande Mela può essere definita la capitale del mondo, simbolo del sogno americano che smuove le masse e fa brillare gli occhi. Ma non è tutto oro quel che luccica, perché New York possiede anche dei lati oscuri che, seppur non ne inficino il fascino, non vanno ignorati. Il cinema americano (e più avanti le Serie TV) ha influito enormemente sull’idealizzazione di New York, tant’è che chi la visita spesso dice di sentirsi dentro un film. Se Hollywood è il simbolo del cinema americano per quanto riguarda le produzioni, New York lo è per le storie che quelle produzioni raccontano.
La magia del cinema rende a sua volta magica l’atmosfera newyorkese, luogo d’introspezione in buie notti illuminate da insegne al neon, di felicità tra le strade innevate nel periodo di Natale e di lotte supereroistiche con sullo sfondo lo skyline più emblematico del pianeta.
New York nel cinema muto e classico
Il primo film a rappresentare New York fu girato nel 1901 da Edwin S. Porter e George S. Fleming; What Happened on Twenty-Third Street, New York City non è altro che un cortometraggio dalla durata di poco più di un minuto, una singola inquadratura che ritrae una strada con passanti. La cosa più affascinante – oltre alla bellezza del cinema degli albori che risulta essere quanto di più vicino a una macchina del tempo – è che nonostante la sua breve durata questo potrebbe aver ispirato una delle scene più iconiche della storia del cinema: tra i passanti c’è una donna con indosso un lungo vestito, che camminando sul marciapiede mette i piedi su una grata da cui fuoriesce dell’aria che le alza la gonna, proprio come succede a Marilyn Monroe nella celebre scena di Quando la moglie è in vacanza. Che Billy Wilder abbia preso ispirazione da questo corto? Oppure è stata una clamorosa previsione di quello che sarebbe diventato il cinema americano?
Per trovare un altro film importante ambientato a New York dobbiamo andare avanti fino al 1927, anno di uscita di Il cantante di jazz, primo film sonoro della storia del cinema; ma il vero film simbolo della New York di quegli anni uscì l’anno seguente, ovvero La folla di King Vidor.
All’età di 21 anni, John divenne una delle sette milioni di persone che credevano che New York dipendesse da loro.
Il sogno americano, speranzoso, motivazionale, ma scardinato dalla realizzazione dell’essere piccoli in una città così grande per chiunque. Un film muto molto dialogato, simbolo della frenesia di una grande città sempre in movimento.
Nel 1933 uscirà il film con una delle immagini più memorabili di New York al cinema: