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Occidentali’s karma, l’agonia della civilizzazione sulle note di Gabbani

6 minuti di lettura

E se Francesco Gabbani fosse stato l’eroe che Sanremo meritava, ma non l’eroe di cui Sanremo aveva bisogno? Preso atto della storicamente complessa relazione fra i profeti (di cui gli artisti non sono altro che una versione ricontestualizzata) e la propria patria, non resta che una domanda in sospeso: di cosa è profeta Francesco Gabbani?

Occidentali’s Karma è l’inno dell’agonizzante tramonto dell’Occidente già teorizzato un secolo fa da Oswald Spengler nella sua opera omonima. L’esposizione della zivilisation sdoganata dallo studioso tedesco, quella civilizzazione intesa come fase negativa nella storia particolare di questa nostra fetta di mondo, perpetrata attraverso il continuo riciclo di modelli culturali svuotati di un vero significato, si fa spazio a sorpresa fra i versi di una canzone sanremese. L’aspetto di questa catena di fenomeni messo in risalto con preponderanza da Gabbani è la tendenza alla fuga verso un sistema culturale e spirituale, quello orientale, totalmente estraneo – se non inaccessibile – alla nostra società. Il risultato di questo mal strutturato sincretismo dove la saggezza ascetica è accantonata e l’intelligenza è demodé, dove internettologi e selfisti anonimi prendono il posto di guru e santoni, si manifesta in un doppio svilimento: quello della cultura d’origine, l’occidentale, oramai difficile anche da definire e distinguere, e quello della cultura predata, la millenaria tradizione orientale, più radicata e traslata in un universo inadatto ad integrarla in maniera idonea.

Gabbani canta la fase estrema (e patetica) di un colonialismo a tutto tondo di cui l’Occidente è stato – e continua ad essere nonostante tutto – protagonista indiscusso. Da qui lo sconclusionato caos lessicale, un «guazzabuglio di parole su un ritmo suadente», per citare l’autore stesso, che genera improbabili lezioni di Nirvana, Buddha in fila indiana (un Buddha diretto verso la sua scomparsa, verso il suo annichilimento nel global-Occidente?) e mantra profani intonati dalle bocche delle masse. Tutto si fa banale, tutto smarrisce il senso della provenienza in un fluire semantico di modernista memoria, quasi erede di quel «cantare le rovine» del mondo occidentale, tanto caro alla poesia eliotiana.

Ma la superiorità presunta dell’uomo occidentale non è che l’illusione, l’ebrezza di potere di una scimmia, quella scimmia nuda già narrata dall’etologo britannico Desmond Morris nel suo saggio del 1968 La scimmia nuda: studio zoologico sull’animale uomo. La confusione apparente del flusso di immagini viene interrotta dal messaggio incastonato nell’inciso: siamo animali in cerca di senso. E, spesso, questa ricerca finisce per tramutarsi in una ridicola e incontrollata metamorfosi di costumi, di tradizioni, di idee.

Il tutto si risolve in un paradossale vortice di rimandi: la scimmia (portata materialmente in scena grazie ad una maschera; ma, al tempo stesso, la stessa scimmia-Gabbani…) sale sul palco per scimmiottare la scimmia-spettatore che guarda, ascolta, immemore della propria condizione e balla, balla, balla, su uno spiazzante ritmo dance, nella distrazione e nel disimpegno che la contraddistinguono, la sua danza.

In attesa di risollevarsi, per riprendere un cammino da tempo interrotto.

Andrea De Luca

 

OCCIDENTALI’S KARMA, il testo:

Essere o dover essere
Il dubbio amletico
Contemporaneo come l’uomo del neolitico.
Nella tua gabbia 2×3 mettiti comodo.
Intellettuali nei caffè
Internettologi
Soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi.
L’intelligenza è démodé
Risposte facili
Dilemmi inutili.
AAA cercasi (cerca sì)
Storie dal gran finale
Sperasi (spera sì)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain.
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Piovono gocce di Chanel
Su corpi asettici
Mettiti in salvo dall’odore dei tuoi simili.
Tutti tuttologi col web
Coca dei popoli
Oppio dei poveri.
AAA cercasi (cerca sì)
Umanità virtuale
Sex appeal (sex appeal)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain.
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Quando la vita si distrae cadono gli uomini.
Occidentali’s Karma
Occidentali’s Karma
La scimmia si rialza.
Namasté Alé
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma.
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma

 

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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