Il vincitore del premio Strega europeo 2018 è stato annunciato al Salone del Libro di Torino. Vince lo scrittore spagnolo Fernando Aramburu, classe ’59, col romanzo Patria (Guanda, 2017), tradotto da Bruno Arpaia.
Oltre ad Aramburu tra i finalisti presenti all’evento c’erano Olivier Guez (La scomparsa di Josef Mengele, Neri Pozza), Lisa McInerney (Peccati gloriosi, Bompiani), Auður Ava Ólafsdóttir (Hotel Silence, Einaudi) e Lize Spit (Si scioglie, E/O).
Il romanzo racconta di due famiglie legate da una solida amicizia tra gli anni settanta e ottanta. Fino a quando un evento tragico spezza quel legame. L’ETA, un’organizzazione terroristica di separatisti baschi (scioltasi ufficialmente solo a maggio 2018), prende di mira una delle famiglie. Le varie intimidazioni sfociano in un attentato in cui rimane ucciso il marito di Bittori.
Dopo questo evento Bittori abbandona la città, poiché le vittime sembra che diano fastidio, anche agli amici fidati di un tempo. Passano gli anni, ma la donna non rinuncia a pretendere la verità, per lei e per tutte le persone coinvolte.
«Il fenomeno del terrorismo dell’Eta mi ha accompagnato fin dall’infanzia. Mi è così prossimo che mi costa fatica vederlo come un oggetto a cui posso arrivare soltanto per via informativa o documentale». Fernando Aramburu, in un’intervista per Il Libraio
Il libro di Aramburu è stato votato da una giuria composta dai precedenti vincitori e finalisti del Premio Strega: Alessandro Barbero, Laura Bosio, Rossana Campo, Antonella Cilento, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Debenedetti, Paolo Di Paolo, Ernesto Ferrero, Mario Fortunato, PaoloGiordano, Nicola Lagioia, Rosetta Loy, Melania G. Mazzucco, Edoardo Nesi, Lorenzo Pavolini, Romana Petri, Antonio Scurati, Elena Stancanelli, Domenico Starnone, nonché dai responsabili delle istituzioni che collaborano all’organizzazione del premio.