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nei posticci

Il seducente linguaggio segreto dei nei posticci

Qual è il curioso segreto che rendeva unica e raffinata la bellezza delle «moschette» in epoca Barocca? Erano solamente una tecnica di seduzione, o nascondevano altro?

3 minuti di lettura

Un vocabolario tutto da scoprire, quello dei nei posticci, che usavano dame e gentiluomini in epoca barocca, nel Settecento. Un raffinato linguaggio di corte che nascondeva messaggi espliciti a chi sapeva osservare.

Nei posticci: quando il viso è un libro aperto

Davanti alla toeletta, la nobildonna si prepara alla sua uscita in pubblico. La biacca è stata spalmata per bene rendendo il viso una bianca maschera mortale. Mortale, a sua insaputa, dal momento che ancora non si conoscevano i danni da piombo e da altre sostanze nocive, come ad esempio il mercurio, utilizzate per produrre questo genere di imbellettamenti. Un rossetto rosso, ottenuto dalla cocciniglia, contrastava il mortale pallore. Infine, in quel piccolo portagioie finemente lavorato, vengono custoditi loro: gli indispensabili nei posticci.

A forma di cuore, di stella, di luna o il più semplice punto di stoffa nero, i nei posticci assumevano un significato diverso a seconda di dove li si applicavano in quella mappa bianca che era il viso. Vicino alla bocca trovavano il loro significato più spinto. La donna diventava, quindi, voluttuosa se posizionava un neo sull’angolo del labbro superiore; baciatrice se posizionato sull’angolo del labbro inferiore, giocosa se posizionato un po’ più in su vicino alla piega naso labiale. Irresistibile, se vicino al lato sinistro della bocca. Se, invece, la gentildonna avesse voluto dichiarare apertamente il suo impegno verso un uomo, avrebbe applicato un neo a forma di cuore sulla guancia sinistra, mentre sulla destra se fosse già sposata.

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La posizione della mouche, la mosca, poteva determinare alleanze, combinare matrimoni e persino architettare vendette. Per questo il suo significato era conosciuto da tutti come un segreto, ma universale linguaggio.

Non solo per sedurre  

I nei non servivano solamente per raccontare pensieri inespressi o a proferire parole che non si potevano dire ad alta voce. Questi pezzi di stoffa, ricavati dal raso o dalla seta, servivano anche per coprire cicatrici causate da acne o, peggio, dal vaiolo ovvero una malattia molto diffusa e che purtroppo lasciava segni visibili e indelebili.

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A noi, però, piace il lato più giocoso e segreto delle moschette. Nella nostra immaginazione prende forma una donna dalla bizzarra ed esagerata chioma, con indosso una sontuosa veste di broccato e velluto e con tanto di pizzi e volants. Un ventaglio colorato nasconde un sorriso malizioso e lascia scoprire un neo, posizionato sull’angolo del labbro superiore. Ci sta lanciando un messaggio: ora sappiamo cosa ci sta dicendo questa misteriosa dama.

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Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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