Daniel Pennac difficilmente delude. Il bravissimo scrittore e professore francese, con la sua capacità unica di giocare con le parole, è tra i pochi che sanno davvero raccontare storie. Storie piacevoli da leggere, realistiche ma con un elemento di fantasia che si inserisce di soppiatto, quando meno ce lo aspettiamo, tanto che quasi passa inosservato. Tutti elementi che si ritrovano in Signori bambini.
Pubblicato nel 1997, Signori bambini nasce da una sfida tra Pennac e il suo amico regista Pierre Boutron, che nello stesso anno produsse un film con il medesimo titolo; nessuno dei due vide il lavoro dell’altro prima che fosse completato. Nel romanzo di Pennac i protagonisti sono tre ragazzini, Igor, Joseph e Nourdine, che incappano nel tema di punizione del terribile professore di lettere, Crastaing: che cosa accadrebbe se una mattina i bambini si accorgessero di essere diventati adulti e gli adulti di essere tornati bambini? Unica regola per lo svolgimento: «Immaginazione non vuol dire menzogna».
Sulla scia di questo tema veniamo trasportati nei quartieri modesti della città di Belleville e facciamo conoscenza non solo con i tre piccoli protagonisti, ma anche con le loro famiglie e con il professor Crastaing; ciascuno di essi è un personaggio unico, tratteggiato con sensibilità e ironia, alla maniera di Pennac. E ancora meglio li comprendiamo quando, per uno strano prodigio, la situazione descritta dal tema si avvera. Così, tra bambini che giocano a fare gli adulti e adulti che cercano di ricordare come si fa ad essere bambini, situazioni spassose e scene commoventi, tutti i personaggi imparano qualcosa. Signori bambini è un libro sull’infanzia, ma non per l’infanzia: è rivolto soprattutto agli adulti che pensano di poter tornare ad essere bambini attraverso i bambini stessi. Senza capire che la chiave di tutto è l’immaginazione, che – ricordiamolo – non vuol dire menzogna.
Daniel Pennac, Signori bambini
Feltrinelli, 2012
188 pagine
Prezzo di copertina 8 €
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