I dati presentati ieri nella prima giornata degli Stati Generali del Turismo di Pietrarsa offrono un quadro positivo per il settore, che nel 2015 vede crescere del 3,2% gli arrivi internazionali in Italia con 53,3 milioni di turisti provenienti dall’estero per una spesa totale di 35,8 miliardi di euro nel nostro Paese, +4,7% rispetto al 2014. «L’aumento del turismo internazionale in Italia – ha commentato il ministro Franceschini agli Stati Generali del Turismo in corso a Pietrarsa – è strettamente legato al turismo culturale, come dimostrano gli ottimi dati di afflusso nei musei e nei siti archeologici statali nel primo trimestre del 2016. I visitatori sono cresciuti del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, attestandosi a quasi 7,9 milioni, mentre gli introiti sono aumentati del 24%, portandosi a oltre 25,4 milioni di euro. Un dato ancor più lusinghiero – ha proseguito il ministro – se raffrontato al primo trimestre 2014, rispetto al quale l’incremento dei visitatori è del 25,3% e quello degli introiti del 40,5%. Segno che la rivoluzione museale, con le nuove politiche tariffarie, l’autonomia e gli esiti del bando internazionale, sta dando i suoi frutti».
Le entrate turistiche rappresentano il 7,2% del totale dell’export italiano, dato che ci vede in linea con Paesi come la Francia e il Regno Unito, dove le entrate turistiche rappresentano rispettivamente il 7,8% e il 7,4% dell’export totale, mentre per Paesi europei con una minore tradizione manifatturiera orientata alle esportazioni come Spagna, Grecia e Portogallo il dato è ben superiore e rappresenta rispettivamente il 14,5%, il 25,4% e il 18,9% dell’export totale.
Grazie al turismo internazionale in arrivo, la bilancia turistica chiude il 2015 in attivo per l’Italia con un surplus di 13,7 miliardi di euro, dietro la sola Spagna in Europa che realizza un avanzo di 34 miliardi di euro e superando la Grecia (+11,4 miliardi di euro), il Portogallo (+7,5 miliardi di euro) e la Francia (+4,9 miliardi di euro). Tutto ciò fa del turismo un settore dal valore aggiunto di 171 miliardi di euro che rappresenta con effetti diretti, indiretti e indotti l’11,8% del PIL nazionale e il 12,8% dell’occupazione con 3,1 milioni di unità di lavoro.
«I dati confermano quanto sia fondamentale per il Paese investire nel settore del turismo – ha commentato il ministro– puntando soprattutto sullo sviluppo dell’offerta nel Meridione, dove si trova gran parte del patrimonio culturale nazionale ma dove si reca meno del 15% dei turisti provenienti dall’estero».
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