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Vanessa Carlton a tredici anni
da “A Thousand Miles”

5 minuti di lettura

Inizia a suonare il piano sin da bambina, ricevendo alcuni insegnamenti anche dalla famiglia. Nel ritorno da un viaggio a Disneyland, all’età di due anni, ha suonato It’s a Small World, stupendo la madre a tal punto da spingerla a educare la figlia con i migliori nomi della musica classica. Frequenta la Columbia University e si esibisce in bar e club della zona di Manhattan.

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Fonte: popcentral.altervista.org

Poco tempo dopo, Vanessa Carlton esce di studio con il suo album d’esordio Be Nobody (2002), sotto la firma della grande casa discografica A&M. Il disco riesce ad avere subito un enorme successo, raggiungendo il quinto posto nella classifica Billboard Hot 100, capitanato dal singolo A Thousand Miles.

La canzone la porta al successo mondiale nel giro di pochi mesi, pezzo molto orecchiabile accompagnato da una voce delicata e un viso giovane e dolce. Nel 2003 ha ricevuto le nomination per i Grammy Award nelle categorie disco dell’anno, canzone dell’anno e migliore arrangiamento strumentale per A Thousand Miles.

«Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista» recita Caparezza e per molti è davvero così. Il successivo album Harmonium (2004), sebbene manifesti l’evoluzione musicale della Carlton e la definizione di una propria identità artistica, non replica il successo del primo dal punto di vista delle vendite, il che la conduce a separarsi dalla sua etichetta discografia, la A&M.

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Fonte: www.intouchweekly.com

Ne segue un periodo molto buio per l’artista che si trova davanti la strada del declino artistico e quella di proseguire la carriera all’ombra del successo di “A Thousand Miles”. Nell’ottobre 2007, Vanessa Carlton pubblica il suo terzo album Heroes & Thieves per l’etichetta di Irv Gotti, The Inc. L’album contiene, tra le altre cose, una collaborazione con la cantante americana Stevie Nicks, la quale sarà a sua volta grande amica e ufficiale di nozze della cantante (2013).

La Carlton produce il suo quarto lavoro musicale, Rabbits on the Run, senza ancora aver trovato una casa discografica che la producesse. L’album esce nel 2011 e rappresenta la svolta che la cantante aspettava da tempo, un lavoro di distacco dai precedenti che la identifica non più nell’ombra del successo che fu, ma sotto una nuova luce. I suoni dell’album sono diversi, malinconici e armoniosi, testi più ricercati e filosofici che portano l’artista su un altro livello, distinguendo il suo lavoro da quello delle canzonette adolescenziali dal giro orecchiabile. Un cambiamento necessario per poter proseguire la carriera musicale, un apparire sotto una nuova luce senza essere a perenne confronto con quel singolo che dieci anni prima la portò sulla vetta delle classifiche.

Il 23 Ottobre uscirà il suo ultimo lavoro, Liberman, già anticipato dal nuovo singolo Willows, una ballata dai suoni epici ma pieni di energia, che evoca il ricordo dell’infanzia e la delicatezza dell’amore.

Un’artista rinata dalle sue stesse ceneri, il successo di una giovane ragazza che rimane intrappolato su un video dove un pianoforte viene portato in giro su un furgoncino che non riesce più ad essere replicato. Un cambio di rotta verso dei lavori di maggior qualità, ricercati e adulti, che la portano a riemergere dall’abisso del “trauma da secondo album” nel quale ogni artista dal successo d’esordio quasi sempre cade.

Un 2015 pieno di conferme e di gioie (nascita del primo figlio) per Vanessa Carlton, che ha già posto le buone basi (l’uscita dell’EP Blue Pool, Luglio 2015) per un lancio del disco di successo.

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Andrea Brunelli

Studente di ingegneria a Trento con la passione per la musica, quella vera. Cercatore di verità oltre il muro grigio.