voyeurismo

Guardare ma non toccare: il voyeurismo e il potere della mente nel sesso

Il desiderio non nasce solo dal contatto, ma dallo sguardo che scruta e immagina. Cosa succede quando il piacere diventa un gioco tra chi osserva e chi si lascia osservare?
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«Non esiste persona al mondo che io possa studiare, che chiunque possa studiare, e di cui possa condensare la sessualità in un paio di paragrafi» scrive Lillian Fishman nel suo romanzo Servirsi, la cui trama esplora le dinamiche di potere e le regole insite in un rapporto di dominanza e sottomissione a tre tra due donne e un uomo. 

Alla ricerca di una risposta alla domanda “Che cosa significa il sesso?”, nel corso della narrazione vengono esposti e messi sotto gli occhi del lettore alcuni fetish e kink che non sono così noti, o almeno di cui non si parla abbastanza. 

Non tra i kink più conosciuti ma…

Quante volte si è sentito parlare di feticismo, masochismo e sadismo, fantasie gay, roleplay, e chi più ne ha più ne metta? Quante volte si è pensato che una volta nella vita bisognasse provare un menage a trois, giusto perché nei film e nei libri sembrano andare per la maggiore?

Nel romanzo l’autrice decide di spingersi oltre, non tanto in termini di brutalità o violenza, quanto in termini di esplorazione. La protagonista scopre, intessendo questo rapporto estremamente tossico con l’altra coppia, una parte di sé che non aveva mai lasciato trapelare dai suoi pori. 

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E così si ritrova in una stanza a lei sconosciuta a guardare la coppia fare sesso e rimanerne estremamente affascinata, a metà tra il non sapere se prenderne parte e unirsi in quella fusione o lasciarsi intrattenere dai movimenti sensuali e animaleschi delle persone di fronte a lei. Davanti agli occhi della protagonista, per caso, si apre una finestra che si affaccia su uno splendido, ma anche ignoto, panorama: la sessualità.

Il sesso non è ciò che succede la prima volta che lo fai

In molti credono di sapere sin dai primi approcci con l’erotismo che cosa esso sia, in cosa consista davvero, che cosa possa e non possa piacere. Frutto dei porno, frutto della misera e insufficiente educazione sessuale ricevuta a scuola che spinge a buttarsi nei porno, frutto delle narrazioni che passano di bocca in bocca da decenni e generazioni.

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Ma come può una tematica tanto profonda e soggettiva da essere chiamata “intimità”, essere uguale per tutti? Spoiler: non lo è. E proprio forse quando non si cerca ansiosamente, quando non si forza, si scopre ciò che davvero piace. Che potrebbe essere certamente partecipare in modo passivo all’atto sessuale di un’altra coppia, semplicemente guardando.

L’etimologia e i pregiudizi

Questo kink, o fetish, in qualsiasi modo lo si voglia chiamare, ha un nome: voyeurismo

Il termine deriva dall’etimologia francese “voir” che significa vedere, e consiste nell’eccitazione sessuale che si prova quando si guardano gli altri nudi o coinvolti in atti sessuali. Il fetish si dirada anche nell’ascolto degli altri che fanno sesso o nell’ascolto dei racconti di un’esperienza sessuale.

Così come nel sesso vero e proprio, anche nel voyeurismo quindi i sensi giocano una parte importantissima. La vista e l’udito sono in grado di far venire meno la mancanza del tatto, la mancanza di un contatto effettivo con l’altro.

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C’è da dire che, come molti fetish, a partire dal BDSM, ci sono alcuni pregiudizi riguardanti il voyeurismo. Addirittura, si è arrivati a definirlo un disturbo che dovrebbe quindi prevedere una cura (proprio come per chi pratica e trae piacere dalle pratiche BDSM). Allo stesso tempo, alcuni ritengono che anche semplicemente guardare un porno possa essere definito un atto voyeuristico. Eppure, poche persone che guardano i porno sono a conoscenza di questo fetish. 

Come c’è chi si eccita nel guardare, c’è chi si eccita nell’essere guardato. Di solito, per provare un’esperienza voyeuristica vera e propria, serve che queste due entità si incontrino.

Piacere piace e il piacere piace

Ma perché è così importante e cosa effettivamente dà piacere? Vedere qualcun altro durante l’atto sessuale, che possibilmente sta provando piacere, può essere incredibilmente stimolante, può far scoprire nuove posizioni o nuove pratiche da provare, può farci sentire presenti ma non per forza sotto pressione, come molti affermano di sentirsi nella propria vita erotica.

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Il voyeur guarda ma non tocca, il voyeur contempla ma non si intromette. Non ci sono molte regole per metterlo in pratica, se non il fatto che la coppia o chi viene guardato non sia in relazione con chi guarda (altrimenti si tratta di cuckholding) e il consenso tra le entrambe le parti (chi guarda e chi viene guardato). Questa seconda regola è la più importante ed è fondamentale. Alla base di questa pratica, infatti, per far sì che non sfoci in qualcosa di non etico e illegale, c’è proprio il consenso di tutte le parti coinvolte.

Tutto sta nei dettagli

Si potrebbe dire che il vero godimento del voyeur è nell’attenzione per i dettagli. Non essendo attivamente coinvolto, il voyeur può far caso a tutto ciò che succede ai corpi, al respiro, intorno e vicino alle persone che invece consumano il rapporto. E può dare anche libero sfogo alla propria immaginazione.

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Il fetish voyeuristico dimostra come nel sesso molto spesso sia tutta questione di mente. E di come ciò sia estremamente eccitante. Quale fetish può dimostrarlo infatti meglio di questo, in cui per raggiungere l’eccitazione e l’orgasmo non si viene neanche toccati?

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Immagine in copertina generata con intelligenza artificiale da ChatGPT a partire dal contenuto dell’articolo.

Valentina Trentini

Studentessa di beni culturali, classe 2003, nel tempo libero si dedica a visitare mostre d'arte e a scrivere poesie. Lettrice vorace, il suo libro preferito è "Gli Argonauti" (quello di Maggie Nelson!). Ricerca lo straordinario per poi rendersi conto che è nell'ordinario che giace la bellezza.

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