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I racconti di Yawp – «Variazioni» di Michelangelo Franchini

11 minuti di lettura

Diamo inizio con questo pezzo alla rubrica/gemellaggio di e con Yawp – giornale di letterature e filosofie, per portarvi le migliori opere di prosa edite e inedite della frenetica fucina di Yawp. Oggi per voi Variazioni di Michelangelo Franchini… buona lettura.

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Come cominciare? Erica mi baciava. No, forse non andò così. Forse fu casuale. Un gesto mal interpretato. Comunque qualcosa accadde. In quella stanza. Quella sera. Quando tutti erano lì. Chi si aspettava che venissero. C’era Giacomo. C’era… chi c’era? Tommaso, Francesco. Amici di altre epoche. Chi altro? Volti confusi mi si affollano in mente. Quando accadde quel che accadde, chi lo vide? Forse per questo non ricordo. Era una sera strana. Più del solito? Sì. Le cose peggioravano tra noi. Erica era in mezzo. Non ci si vedeva più. Un tempo si usciva sempre. Non più dopo quello. Come fu? Non lo so bene. L’idea uscì per caso. Come accade per molte caso, il caso è sempre in mezzo. Erica era brilla. Io pure. La notte ci vestiva. Pareva una bravata. Se ne rideva. Gli altri ne ridevano. A volte mi sembrava che ridessero di me. Quando Giacomo ruppe la birra era fatta. Ma era divertente. Farlo insieme, era divertente. Com’era che non ci vedevamo più? Avevo incontrato Giacomo in autobus. Non sapevamo quasi cosa dirci. Tempo dopo l’avevo evitato apposta. Comunque c’era un progetto. Un progetto vero. Ambizioso e terribile. Giacomo aveva gli occhi di fuori. Tutti noi eravamo fuori. Fuori da tutto. Allora tanto valeva andare ancora più fuori. La sera dopo lo rifacemmo. Quella dopo ancora? Non lo ricordo bene. Non ricordo granché. Da dove trovavo la forza? Erica mi guardava, ecco perché. Per questo ce la facevo. Per questo ho fatto quello che ho fatto. L’ho fatto davvero? Penso che sebbene folle, sia stato più che un sogno. Tutte quelle notti. Tutti quei soldi. Poi la droga. Dopo i soldi la droga. Sempre così. È così che funziona. Avevamo passato il limite. Giacomo ne voleva ancora. Erica era andata. Persa. Lasciva. Era ciò che ci teneva uniti. Anche quando Tommaso non ce la fece più. Basta. Basta con tutto. Come dargli torto? Come pensarla altrimenti?

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Comunque qualcosa accadde. Era una sera strana. Erica mi baciava. Se ne rideva. C’era… chi c’era? Volti confusi mi si affollano in mente. C’era Giacomo. Tempo dopo l’avevo evitato apposta. Erica era brilla. Lasciva. Poi la droga. Forse per questo non ricordo. Un gesto mal interpretato. Erica mi guardava, ecco perché. Farlo insieme, era divertente. Giacomo aveva gli occhi di fuori. Più del solito? Sì. Gli altri ne ridevano. Forse fu casuale. Avevo incontrato Giacomo in autobus. Penso che sebbene folle, sia stato più che un sogno. Erica era andata. L’idea uscì per caso. Da dove trovavo la forza? Non lo ricordo bene. Pareva una bravata. Tutti noi eravamo fuori. Tommaso, Francesco. Chi altro? Come fu? Non sapevamo quasi cosa dirci. Come cominciare? Come accade per molte caso, il caso è sempre in mezzo. È così che funziona. Quella sera. Un progetto vero. Erica era in mezzo. Persa. In quella stanza. Quando accadde quel che accadde, chi lo vide? Dopo i soldi la droga. Era ciò che ci teneva uniti. Avevamo passato il limite. Io pure. Non ricordo granché. Le cose peggioravano tra noi. Quando Giacomo ruppe la birra era fatta. Giacomo ne voleva ancora. Anche quando Tommaso non ce la fece più. Come dargli torto? La sera dopo lo rifacemmo. Tutte quelle notti. Quando tutti erano lì. Per questo ce la facevo. Chi si aspettava che venissero. A volte mi sembrava che ridessero di me. Per questo ho fatto quello che ho fatto. Ma era divertente. Ambizioso e terribile. Tutti quei soldi. Un tempo si usciva sempre. La notte ci vestiva. Quella dopo ancora? Non più dopo quello. Com’era che non ci vedevamo più? Non lo so bene. Amici di altre epoche. Basta con tutto. Fuori da tutto. Non ci si vedeva più. L’ho fatto davvero? No, forse non andò così. Come pensarla altrimenti? Allora tanto valeva andare ancora più fuori. Basta.

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Avevo incontrato Giacomo in autobus. Non ci si vedeva più. Un tempo si usciva sempre. Amici di altre epoche. Com’era che non ci vedevamo più? Le cose peggioravano tra noi. Non sapevamo quasi cosa dirci. L’idea uscì per caso. Comunque c’era un progetto. Un progetto vero. C’era… chi c’era? C’era Giacomo. Chi altro? Non ricordo granché. Tommaso, Francesco. Era una sera strana. Come fu? Ambizioso e terribile. Pareva una bravata. Come pensarla altrimenti? Non lo so bene. Ma era divertente. Gli altri ne ridevano. Poi la droga. Per questo ce la facevo. Forse per questo non ricordo. La sera dopo lo rifacemmo. Tutte quelle notti. No, forse non andò così. Volti confusi mi si affollano in mente. Non lo ricordo bene. Giacomo aveva gli occhi di fuori. Erica era andata. Se ne rideva. A volte mi sembrava che ridessero di me. Farlo insieme, era divertente. Penso che sebbene folle, sia stato più che un sogno. Erica era brilla. Tutti noi eravamo fuori. Da dove trovavo la forza? Erica mi baciava. Erica mi guardava, ecco perché. Comunque qualcosa accadde. Forse fu casuale. Erica era in mezzo. Chi si aspettava che venissero. Quando accadde quel che accadde, chi lo vide? La notte ci vestiva. Lasciva. Persa. Come cominciare? Un gesto mal interpretato. Come accade per molte caso, il caso è sempre in mezzo. Quella sera. In quella stanza. Avevamo passato il limite. Per questo ho fatto quello che ho fatto. Quando tutti erano lì. L’ho fatto davvero? Non più dopo quello. Tempo dopo l’avevo evitato apposta. Più del solito? Sì. Era ciò che ci teneva uniti. È così che funziona. Giacomo ne voleva ancora. Io pure. Come dargli torto? Anche quando Tommaso non ce la fece più. Basta con tutto. Tutti quei soldi. Fuori da tutto. Basta. Quando Giacomo ruppe la birra era fatta. Allora tanto valeva andare ancora più fuori.

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Penso che sebbene folle, sia stato più che un sogno. Non ricordo granché. Volti confusi mi si affollano in mente. Come accade per molte caso, il caso è sempre in mezzo. Chi si aspettava che venissero. Forse fu casuale. Quella sera. Per questo ho fatto quello che ho fatto. Anche quando Tommaso non ce la fece più. Più del solito? Sì. Tempo dopo l’avevo evitato apposta. Tutte quelle notti. Non sapevamo quasi cosa dirci. Le cose peggioravano tra noi. L’ho fatto davvero? Poi la droga. Era ciò che ci teneva uniti. Farlo insieme, era divertente. Per questo ce la facevo. Pareva una bravata. La sera dopo lo rifacemmo. Tutti noi eravamo fuori. È così che funziona. Comunque qualcosa accadde. Erica mi baciava. Un tempo si usciva sempre. Un gesto mal interpretato. Come pensarla altrimenti? Non lo so bene. Avevamo passato il limite. Tutti quei soldi. Allora tanto valeva andare ancora più fuori. Giacomo ne voleva ancora. Era una sera strana. C’era… chi c’era? Come cominciare? Erica era brilla. Quando Giacomo ruppe la birra era fatta. Io pure. Forse per questo non ricordo. Erica mi guardava, ecco perché. Lasciva. In quella stanza. Chi altro? Amici di altre epoche. Giacomo aveva gli occhi di fuori. Erica era in mezzo. Persa. Se ne rideva. Quando accadde quel che accadde, chi lo vide? Tommaso, Francesco. A volte mi sembrava che ridessero di me. Com’era che non ci vedevamo più? Avevo incontrato Giacomo in autobus. L’idea uscì per caso. Da dove trovavo la forza? Non lo ricordo bene. Comunque c’era un progetto. Era ciò che ci teneva uniti. Non ci si vedeva più. Come fu? C’era Giacomo. Ambizioso e terribile. Come dargli torto? Basta con tutto. Un progetto vero. Fuori da tutto. Basta. Non più dopo quello. La notte ci vestiva. Erica era andata. Ma era divertente. Quando tutti erano lì. Gli altri ne ridevano. No, forse non andò così.

 

yawp

Il collettivo di Yawp nasce nel 2010 a Philadelphia in seguito all’approvazione della sovvenzione statale da parte dell’Istituto Anglo-americano di Umanistica, nell’ambito di un progetto di diffusione della cultura letteraria americana in Italia.
Da allora continua orgogliosamente la propria opera di diffusione e pubblicazione, vantando numerosi risultati raggiunti nel corso degli anni, tra cui il Burroughs Award nella categoria giovani e una menzione d’onore del vice presidente della commissione cultura al Senato degli Stati Uniti d’America Susan Collins.

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