Passa al lato oscuro (della luna)

dalla newsletter n. 30 - luglio/agosto 2023 di Frammenti Rivista

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The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd è l’album di maggior successo del gruppo britannico, con circa quaranta milioni di copie vendute. Il disco rappresenta un punto d’arrivo delle sperimentazioni musicali della band, lasciando però ampio spazio al testo scritto in modo da dare vita così a un vero e proprio concept album “filosofico”.

L’album è una provocazione: qual è l’origine dell’oscuro, del repellente, dell’“anomalo” di cui facciamo esperienza quotidiana? Qual è il suo posto nella vita che conduciamo? E – spingendo un po’ oltre il discorso – qual è il suo statuto ontologico? In altre parole: da dove viene ciò che nella vita ci sembra “fuori posto”? Dove trova una sua particolare destinazione?

Il lato oscuro della luna, la sua parte non visibile dalla terra, diventa un ricettacolo che accoglie l’anomalia, ciò che rispetto al mondo – baciato dal sole – non è in sintonia, ciò che rompe l’armonia.

Nel suo testo del 1809 Ricerche filosofiche sull’essenza della libertà umana e degli oggetti ad essa connessi il filosofo tedesco Friedrich W.J. Schelling riflettendo sull’annosa questione del panteismo e del rapporto (di partecipazione, di assoluta diversità o di identità?) tra Dio e mondo, teorizza l’essenza divina secondo due accezioni: come esistenza o come fondamento di esistenza. Questa distinzione fa sì che in Dio vi sia il fondamento della propria esistenza (se prima o “fuori” di Dio non c’è nulla come potrebbe il suo fondamento trovarsi in altro?) che è in lui ma, al contempo, gli è estraneo. Il filosofo tedesco parla di un fondamento oscuro (dunkel): un desiderio originario che tende alla luce, il “primo moto dell’esistenza divina”. La creazione, così, non è altro che una trasformazione interna, verso la luce.

Ogni nascita è nascita dall’oscurità alla luce; il seme deve essere immerso nella terra e morire nelle te­nebre, affinché nasca e si schiuda ai raggi del sole una più bella forma luminosa. L’uomo si forma nel grembo materno; e solo dall’oscurità dell’irrazionale (dal senti­mento, dal desiderio, la splendida madre della cono­scenza) derivano i pensieri luminosi.

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