La ricerca per l’energia rinnovabile compie ogni giorno dei passi avanti. All’alba di Expo 2015, energia per la vita, dove la sensibilizzazione circa la pulizia del nostro Paese è uno degli obiettivi ed ordini del giorno, le protagoniste della nuova scoperta per salvaguardare la Terra dall’inquinamento sono le noci.
Dai gusci delle noci, infatti, si può ricavare elettricità e con gli scarti si possono fertilizzare le piante, trasformando così l’eventuale fattoria, o, come va di moda dire oggi, azienda agricola, in una mini-centrale verde. «L’idea piovuta letteralmente da un albero», spiega Russ Lester, proprietario della fattoria Dixon Ridge farms a Sacramento in California, «viene rilanciata da Yale climate connections on-line come una delle soluzioni che, grazie alla trasformazione dei rifiuti in energia, possono aiutare a contrastare i cambiamenti climatici. Le soluzioni possono essere intorno a noi».
Come è avvenuta la scoperta? La Dixon Ridge farms era già un modello per il risparmio idrico. L’essiccazione delle noci, prima di andare sul mercato, richiedeva però parecchia energia. Così Lester ha pensato di impiegare un sottoprodotto della noce che aveva in abbondanza: il guscio, che si è rivelato «una buona fonte di energia» per avere elettricità rinnovabile e calore. Grazie ad un generatore bio-max trasforma i gusci di noce in biogas pulito.
Oggi la fattoria produce «più energia di quella di cui ha bisogno e vende l’elettricità in eccesso alla rete». Non solo, perchè il calore dei forni viene usato per asciugare le noci raccolte, e lo scarto dei gusci può essere venduto o usato come fertilizzante per nuovi alberi che una volta cresciuti contribuiscono a loro volta ad assorbire CO2.
C.M.