C’è una città ligure, nella provincia savonese, che ha legato indissolubilmente il suo nome alla produzione artistica della ceramica. Già al 1400 risale la comparsa delle fornaci che davano vita alle terrecotte ingobbiate e graffite, ma è nel 1600 che nasce la lavorazione più tipica e conosciuta, la ceramica di Albisola nella tradizionale monocromia azzurra.
La creazione di ceramiche e maioliche ha attraversato i secoli, modificandosi a seconda delle epoche e delle mode, ritrovando un rinnovato sviluppo con l’avvento del Futurismo e con la presenza di noti artisti che preferivano lavorare nelle fornaci albisolesi, attratti dalla carismatica personalità di Tullio Mazzotti, soprannominato Tullio d’Albisola proprio da Filippo Tommaso Marinetti.
Da quattro anni questa città votata all’arte ceramica diventa location per una fiera dedicata alla “nona arte“, il fumetto: per due giorni, gli atelier di maestri ceramisti, i centri culturali, i musei, le gallerie d’arte si trasformano in spazi e vetrine per i disegnatori e gli illustratori delle più famose case editrici internazionali.
L’iniziativa è nata grazie alla passione e all’impegno di Dario Isopo e Stefano Grasso, due amici amanti del fumetto, che hanno praticamente improvvisato la prima edizione, forti della risposta positiva della Sergio Bonelli Editore e grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale della città.
La quarta edizione dell’AlbissolaComics si è svolta il 23 e il 24 maggio scorsi e ha visto la partecipazione di numerosi fumettisti e artisti, nonché di un ospite d’onore straniero, John Ridgway, disegnatore inglese per la Marvel e la DC Comics, famoso soprattutto per aver lavorato a Doctor Who, L’Incredibile Hulk, Hellblazer ed altre importanti serie.
Il Sindaco di Albissola Marina, Gianluca Nasuti, ha così presentato la manifestazione all’interno del MUDA, Museo Civico di Arte Contemporanea: «Albissola Marina è onorata di ospitare il festival della nona arte. Ringrazio Dario e Stefano che sono gli ideatori della manifestazione. La nostra città è una “colonia d’arte” naturale fantastica, il suo ruolo nella storia dell’arte contemporanea è ormai affermato e definito, ma è un luogo che si può aprire a tutte le arti, non solo alla ceramica che è stata finora la nostra più grande peculiarità. È molto bello vedere questa sorta di museo diffuso in tutte le gallerie, queste mostre della Sergio Bonelli, ad esempio, di fianco alle ceramiche di Lucio Fontana…».
Abbiamo incontrato alcuni disegnatori presenti alla fiera e abbiamo chiesto loro di presentarsi a voi lettori.
Fabrizio Russo: «Questo è il terzo anno che vengo ad Albissola. Ho frequentato la scuola d’arte del Castello Sforzesco e nel 1991 la scuola di fumetto di Milano. Dopo ho iniziato a lavorare per la Bonelli su una testata satellite di Martin Mystere che si chiamava Zona X. Sono rimasto per 7 anni, disegnavo una miniserie che si chiamava Robinson Hart. Poi ho lavorato due anni per Martin Mystere, da lì sono passato a Dampyr. Adesso sto saltellando tra Dampyr e Zagor. Ho disegnato una storiella breve di 24 pagine di Dylan Dog che è ancora in corso di pubblicazione e non so quando uscirà».
Luca Bertelè: «Sono nato a Lecce, poi mi sono trasferito a Milano dove ho frequentato la scuola del Fumetto e successivamente l’Accademia Disney. Ho esordito nel 1996 collaborando con alcune piccole case editrici facendo delle autoproduzioni. Da lì in poi ho realizzato fumetti e illustrazioni per quasi tutte le case editrici italiane. Attualmente ho terminato la collaborazione con l’inglese Titan Comics per la quale ho realizzato le storie di Star Wars, The Clone Wars e la serie regolare. Realizzo le illustrazioni di Scooby Doo per la Piemme. Lavoro anche come copertinista per la Bonelli su Dylan Dog, Orfani e altre serie. Tra i personaggi più noti che ho realizzato c’è sicuramente John Doe per Eura Editoriale, ora diventata Aurea. È la terza volta per me ad AlbissolaComics, torno volentieri perché è un bellissimo festival, sono tutti molto gentili, è bella l’atmosfera e anche l’ambiente».
Nicola Genzianella: «Ho una trentennale esperienza in questo campo. Sono disegnatore della Sergio Bonelli e di editori francesi come Dupuis e Casterman. È la seconda volta che vengo ad Albissola. L’anno scorso come “invitato”, quest’anno invece sono con l’associazione Ora Pro Comics di Piacenza, che è composta da appassionati e professionisti fumettisti che hanno l’intento di valorizzare il fumetto come forma d’arte espressiva. Quindi sono qui anche per dirvi “Comprate i fumetti che anche questa è letteratura!”».
Pietro Gandolfi: «Scrivo narrativa horror, è il primo anno che sono presente ad AlbissolaComics, dove sto esordendo con il mio primo fumetto: The Noise, disegnato da Nicola Genzianella. Mi rifaccio agli autori americani come Stephen King, Clive Barker, quindi la scuola dura e pura del genere. Ho scelto la via del fumetto perché con quello sono cresciuto, cresco attualmente col fumetto… a dire il vero, non sono cresciuto molto in effetti…».
Piero Ruggeri: «Sono metà architetto e metà fumettista, e adesso con la crisi dell’edilizia non posso che dedicarmi completamente al fumetto. Per il momento lavoro per il mercato francese, perché mi piace molto la parte del colore e purtroppo in Italia, essendo più costosa e avendo meno distribuzione, è più difficile trovare spazio. Pubblico dal 2003 per la Francia racconti di vario tipo, dallo steampunk a storie sulle star musicali come Beatles, Rolling Stones, Hendrix. È la prima volta ad Albissola, sono venuto insieme al collega Francesco Barbieri qui vicino a me, siamo bolognesi ed entrambi siamo docenti di fumetto presso la Scuola PGM che quest’anno compie 20 anni di attività e rimane, insieme all’Accademia delle Belle Arti, l’unico corso privato importante che ha sfornato degli autori anche a livello internazionale. In cantiere c’è un fumetto stile film Papillon con Dustin Hoffman e Steve McQueen, storia di carcerati nella Guyana Francese, ed anche un libro su Bologna, pensata come fosse Venezia, quindi senza strade ma coi canali. Si chiamerà Labirinti d’acqua, la sceneggiatura sarà curata da Otto Gabos che è stato premiato a Napoli nel 2011 come miglior sceneggiatore italiano e siamo in cerca di qualche editore…».
Francesco Barbieri: «Sono un disegnatore e collaboro con vari editori. Principalmente disegno per la Warner Bros i personaggi dei Looney Tunes – Bugs Bunny, Will il Coyote, Duffy Duck e compagnia bella – e l’universo Hanna e Barbera – Scooby Doo, Flintstones, Yoghi e i cartoni animati più classici. Sempre per la Warner studio i character design per i cartoni animati. Mi occupo anche dei personaggi della DC Comics, quindi i supereroi della fascia di Superman, Batman, Wonder Woman, e per la Marvel ho realizzato copertine per le pubblicazioni, non i fumetti, oppure le illustrazioni per le rubriche tipo “Impariamo l’inglese con l’Uomo Ragno” o il “Corso di cucina dei Fantastici 4”, che comunque fa curriculum. Inoltre da quest’anno disegno per la Disney su Topolino. Al di là del fumetto e dell’editoria, collaboro con alcune ditte che realizzano giocattoli e altre che si occupano di abbigliamento per le quali disegno le illustrazioni che vengono poi applicate sulle tshirt – Mistral, Best Company, Maui & Sons. È la prima volta che vengo ad Albissola. Il bello di partecipare alle fiere, a parte il contatto diretto con l’utente finale, è la possibilità di usufruire di una buona vetrina e c’è l’attenzione da parte di persone su situazioni diverse. Proprio tramite una fiera, sono stato contattato per realizzare lo studio dei personaggi per un videogioco della X-box, un altro cliente che possiede sale slot-machines mi ha richiesto delle illustrazioni di pinup.
Walter Venturi: «Sono un disegnatore autore in forza alla Sergio Bonelli Editore. Attualmente disegno Zagor, a fine luglio uscirà una mia storia che vedrà incontrare Dragonero e Zagor, due personaggi della stessa casa editrice ma di due serie differenti. Un paio di anni fa è uscita una mia graphic novel dedicata a Giovanni Battista Belzoni, un archeologo dei primi dell’Ottocento, dimenticato e sconosciuto in Italia ma che ha fatto le più grandi scoperte in Egitto, è stato per esempio il primo ad entrare nel tempio di Abu Simbel».