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AlbissolaComics, connubio tra l’arte della ceramica e il fumetto
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5 minuti di lettura

(leggi la prima parte)

Fumetti esposti al Museo di Arte Contemporanea
Fumetti esposti al Museo di Arte Contemporanea

Simone Bianchi: «Sono di Lucca e disegno fumetti praticamente da quando ho 2 anni e mezzo. In particolare da 10 anni lavoro in esclusiva per la Marvel Comics, per cui ho disegnato Wolverine, X-Men, Thor, Thanos, I Vendicatori, Spiderman, I Fantastici 4… insomma credo di averli disegnati quasi tutti. Sono stato in molte fiere in giro per il mondo per promuovere il mio lavoro: in Europa, Stati Uniti, Sud America, poi essendo casa mia non posso esimermi dal partecipare ai LuccaComics. È la prima volta che vengo ad Albissola e devo dire che è unica, con questa idea meravigliosa di mettere insieme il fumetto con l’arte ceramica della tradizione di questa terra».

Simone Bianchi
Simone Bianchi

Giuseppe Camuncoli: «Ho iniziato con le autoproduzioni in Italia, la serie che si chiama Bonerest. Nel 2000 ho cominciato a lavorare per il mercato americano, con Vertigo e Swamp Thing, soprattutto per la DC Comics. Ho disegnato Hellblaze, Batman, poi ultimamente X-Men e Spiderman per la Marvel. In campo italiano, ho lavorato a Gli scorpioni del deserto che è la ripresa di un fumetto di Ugo Pratt, ho fatto l’adattamento a fumetti del romanzo La neve se ne frega di Luciano Ligabue, del film Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores. L’anno scorso ho disegnato anche un Color Tex e un Dylan Dog Color Fest per la Bonelli».

Giuseppe Camuncoli
Giuseppe Camuncoli

Lucio Parrillo: «Disegno per la Marvel Comics, Wizards of the Coast – quindi carte di Magic, Dungeons & Dragons. Ho lavorato per la realizzazione di giochi di ruolo, videogames, comics, copertine dei libri, persino per il cinema. Uno degli ultimi progetti, uscito da poco, è stato illustrare il libro Aurora Sleeping Beauty, scritto da Barbara Baraldi ed edito da Pavesio. Un’altra importante novità è che sto per aprire una galleria d’arte dedicata al mondo fantasy in centro a Firenze».

Lucio Parrillo
Lucio Parrillo

Sono presenti anche i rappresentanti di alcune scuole di fumetto. Abbiamo intervistato Mario Checchia, direttore della Scuola Internazione di Comics di Torino: «La nostra scuola è nata nel 2007. Principalmente facciamo corsi legati al fumetto, però ci sono anche altre materie come illustrazione, animazione, grafica, e ora ci stiamo allargando ai videogiochi. Il tutto nasce dalla passione e cerchiamo di instradare i ragazzi che vogliono imparare a fare questo mestiere. Considerando tutti i corsi, abbiamo 450 iscritti che vengono dal Piemonte e dalla Liguria. Già alcuni dei nostri diplomati sono diventati professionisti e questo ci riempie di orgoglio».

Non ci sono solo fumettisti e disegnatori ad AlbissolaComics. Sulla vetrina della Galleria Eleutheros campeggia un cartello: «I quadri all’interno non sono foto», eppure proprio quello sembrano le immagini di auto da corsa esposte, e noi non possiamo che entrare a chiedere spiegazioni.

Alberto Ponno: «Sono un fotorealista, realizzo normalmente scene di gare automobilistiche degli anni ’50. Ho lavorato per tutte le case più importanti: Ferrari, Maserati, Alfa Romeo. Tutta la mia vita è stata incentrata sulla passione delle auto. Quando ho smesso di correre in macchina e preparare le macchine da corsa, ho cominciato a disegnarle. Lavoro con aerografo a mano libera, ora non ho la stessa manualità e precisione di un tempo nel tirare le linee, quindi ora mi sto concentrando sulle immagini di natura. Per realizzare i miei quadri, utilizzo una diapositiva proiettata su un foglio di alluminio bianco, lavoro direttamente con l’aerografo sotto la proiezione. Disegno uno schizzo generale, ma riportando tutti i dettagli. Tutto questo mi impegna per molto tempo, ci sono dei quadri che realizzo anche in un anno e mezzo, lavorando 10 ore al giorno. In America ci sono fior di musei con dipinti fotorealistici che valgono 200-300mila euro. In Italia, è un tipo di pittura che non è vista come una forma d’arte, abbiamo un retaggio collegato al pennello. Io dico che sono un artigiano, non sono un artista».

Alberto Ponno
Alberto Ponno

Giulia Riva: «Non mi considero fotorealista come mio marito Alberto. I miei quadri sono una realtà vista attraverso il mio modo di vedere le cose, quindi filtrata. I soggetti derivano dal quotidiano, quindi sono banalmente frutta e verdura, e mi piace pensare di avere introdotto una vita in più in questi elementi. Noi andiamo dal fruttivendolo, compriamo i prodotti, li mettiamo in frigo per poi cucinarli e consumarli. Io li ho riproposti ingigantiti, decontestualizzati, perché illuminati in un certo modo, con dell’acqua, dei vasi, hanno una loro bellezza che spesso ci sfugge e sulla quale non ci soffermiamo. Essendo alimenti deperibili, ed avendo io un mestiere primario che è quello della grafica pubblicitaria, per praticità lavoro prima con degli scatti fotografici, poi scelgo la foto migliore che diventerà quadro. Lavoro solo ad acrilico su tela, con un fondo molto scuro, quasi nero, cercando di tirare fuori dei dettagli, caricando dei colori, dei passaggi di tono, i movimenti nell’acqua, nel vetro, per restituire una realtà che è realistica, soprattutto se il quadro è visto da lontano, ma più ci si avvicina più il trucco si svela. È quasi un quadro astratto: preso nel singolo dettaglio, decontestualizzato, come macro, non si capisce in realtà il soggetto quale sia».

Giulia Riva
Giulia Riva

Senza la collaborazione degli artisti ceramisti albisolesi, la fiera del fumetto non avrebbe potuto essere realizzata. Abbiamo intervistato nei loro atelier due tra i tanti scultori e ceramisti che hanno condiviso il loro spazio espositivo con i disegnatori.

Anna Matola: «Questa è la sede dell’Associazione Culturale Gilda che ospita diverse iniziative ed è anche il mio atelier personale dove lavoro. Eseguo sculture, soprattutto figurative, ed espongo in diverse gallerie prevalentemente in Germania e in Svizzera. Ho scolpito una ballerina a riposo che andrà per un paio di mesi al Teatro Carlo Felice di Genova, dove saranno allestiti dei balletti ed è una cornice ideale per la sua esposizione. Sono ritrattista e lavoro anche su commissione. L’iniziativa degli AlbissolaComics è bella, sicuramente da sostenere. È il terzo anno che questo spazio ospita i disegnatori e mi piace interagire con loro, quasi sempre anch’io produco delle sculture ispirate ai fumetti. Questa volta ospito i disegnatori della Disney – Alessia Martusciello, Stefano Zanchi, Mirka Andolfo, Stefano Intini – quindi ho preparato una composizione ironica di Paperino che osserva una statua del David di Michelangelo con la testa di… Paperino, quindi una cosa molto ironica».

Anna Matola
Anna Matola
Il Paperino di Anna Matola
Il Paperino di Anna Matola

Giacomo Lusso: «Il mio lavoro da ceramista viene dalla frequentazione di Albissola dagli anni ’60, quando sono venuto a visitare le fabbriche di ceramica e me ne sono innamorato. Ho imparato a fare ceramiche in bottega quando i forni erano ancora a legna. Ho scoperto l’amore per l’arte ma anche il duro lavoro degli artigiani, a contatto con la ceramica fatta a 1.000 ° C, che dovevano infornare per 4 o 5 giorni per avere il prodotto finito. Ho poi frequentato il liceo artistico di Savona, la mia prima mostra personale è stata nel 1972, la prossima sarà “Segni nel giardino di pietra” e si terrà ad agosto nell’Oratorio dei Disciplinanti a Finalborgo e sarà curata dall’Assessorato alla Cultura di Finale Ligure. Questa è la quarta edizione di AlbissolaComics, quindi è una manifestazione già collaudata, abbiamo visto la reazione positiva della gente che scopre il fumetto inserito in un contesto di una città molto legata all’arte. Gli stessi disegnatori sono molto contenti perché si trovano in un ambiente culturalmente preparato. La loro presenza all’interno di gallerie d’arte li rende più soddisfatti rispetto all’essere ospitati in capannoni anonimi e freddi come in altre fiere».

Giacomo Lusso
Giacomo Lusso

macchianera italian awards

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Lorena Nasi

Grafica pubblicitaria da 20 anni per un incidente di percorso, illustratrice autodidatta, malata di fotografia, infima microstocker, maniaca compulsiva della scrittura. Sta cercando ancora di capire quale cosa le riesca peggio. Ama la cultura e l'arte in tutte le sue forme e tenta continuamente di contagiare il prossimo con questa follia.

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