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Crosseyed Heart:
il nuovo disco solista
di Keith Richards

7 minuti di lettura

Dopo 23 anni dall’uscita di Main Offender, il 18 Settembre 2015 è uscito il terzo album solista di Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones: Crosseyed Heart. L’album era pronto da tempo, ma il frontman Mick Jagger ha chiesto che non interferisse con il tour. La band viene al primo posto, come sostiene lo stesso Richard: «Ho fatto questo disco quando i Rolling Stones erano in pausa. Sfortunatamente quando ho registrato questo lavoro e l’ho finito, siamo venuti fuori dall’ibernazione. Ho aspettato un po’ di tempo prima di pubblicarlo perché volevo che fosse il momento giusto. Stavo cercando il posto giusto e il momento giusto, anche perché quando lavoro con gli Stones sono loro i numeri uno».

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Keith Richards è affiancato dai suoi musicisti di sempre, gli X-Pensive Winos, tra cui Steve Jordan, Ivan Neville e Waddy Wachtel. I suoni, le canzoni e la scrittura sono unicamente suoi: i suoi pezzi – a cui egli stesso ha dato peso fino ad un certo punto – sono sempre stati un po’ sottovalutati per ragioni di stato. La sua voce rotta è magnetica, ma sempre oscurata da quella potente e carismatica di Jagger.

L’album si può definire vintage ed eclettico: ci sono il rock’n’roll, il rock più duro e caratteristico degli Stones, il blues e il reggae.

Il primo singolo estratto dalla track list ed uscito il 17 Luglio è Trouble. Scritto e prodotto con la collaborazione di Steve Jordan, coniuga le sue note rock’n’roll e riff con lo stile dei Rolling Stones. Sempre Jordan con la sua batteria in primo piano sostiene la chitarra e un pianoforte in Suspicious, il cui ritmo rimane comunque pulito ed impeccabile, mentre Richards gioca con le rime: «I told you from the start you better barricade your heart».

Un rock più duro e diretto è invece quello di Heart Stopper (il cui testo è pregno di un’ironia inconfondibile: «She’s a vegetarian, I love my meat. She likes it cool, I love the heat. But when she holds me something starts to loose») e di Nothing on me. In quest’ultima in particolare, due chitarre si intrecciano, una ritmica a sinistra e l’altra a destra, mentre vi sono un organo quasi dylaniano in sottofondo e la voce che sovrasta tutto: «No, they got nothing on me. They watch me like a hawk me, they even take me for a walk, but they got nothing on me».

Crosseyed heart, invece, è il trionfo del blues: un suono di chitarra acustica proveniente da lontano si trasforma in un potente blues acustico. Se Richards sembra iniziare in un modo quasi dimesso, poi mette le carte in regola, perché dal blues non si scappa. Blues in the morning sembra provenire da un’altra era: la voce e la chitarra di Richards sono in grado di riportare l’ascoltatore in uno di quei locali blues anni Quaranta e l’atmosfera assume tinte bianche e nere.

https://www.youtube.com/watch?v=BppMvamgEU4&list=PLCnuFwNDqGVAKL9O0NsLHCD6Mf9WO3971

In Love Overdue Richards può trasmettere il suo amore per il reggae. I fiati e le chitarre in levare sono abbelliti da qualche ricamo che si intreccia con le voci e il resto del suono per raccontare ancora una volta, in modo del tutto particolare, dell’amore perduto: «I’m a prisoner of loneliness», canta martellante e in modo ossessivo.

Robbed blind è una ballata acustica in cui la voce calda è in primo piano, accompagnata dal pianoforte in sottofondo: il risultato è un brano delicato e mozzafiato.

Illusion, poi, è un duetto con la cantante Norah Jones, la quale arriva a metà canzone dopo l’intro con piano e spazzole, e fa quasi scomparire la voce di Richards, che poi torna ad intrecciarsi con quella della cantante verso la fine. Ne risulta un forte contrasto, tra la ruvida voce di Richards e quella pulita della Jones.

Non manca un classico intramontabile quale Goodnight Irene di Leadbelly (1933), già cantata in passato da Tom Waits, Willie Nelson e Frank Sinatra: una canzone d’amore e di intenti, un ottimo modo per riscoprirla.

Richards ha scelto di concludere delicatamente l’album con Lover’s plea, in cui le chitarre e i fiati ricamano le suppliche dell’amante e i cuori spezzati, raccontati come solo la voce e la chitarra di Keith Richards sanno fare.

https://www.youtube.com/watch?v=BSMRHIwTsIs

Oltre al terzo album da solista, sembra che Richards e gli altri componenti dei Rolling Stones potrebbero tornare in studio alla lavorazione di un nuovo album nel corso del 2016. Infatti, in un’intervista rilasciata a Entarteinment Weekly, Richards ha affermato: «Sto cercando di riportare gli Stones dentro uno studio di registrazione, ma non credo che succederà quest’anno. Dopo che finiremo il tour in Sud America, a Febbraio e a Marzo del 2016, vorrei tornare in studio nel 2016. Ma so come sono fatti quei ragazzi: quando finiscono un tour non hanno più voglia di fare niente!».

Insomma, Richards e i suoi compagni sembrano non avere alcuna intenzione di fermarsi e tra tour, nuovi album e registrazioni sono inesauribili.

Nicole Erbetti

 

 

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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