Gli scatti di George Hoyningen-Huene in mostra a Palazzo Reale

A Palazzo Reale di Milano, una retrospettiva di oltre 100 scatti che descrive 'eredità artistica del maestro russo della fotografia di moda, tra Classicismo e Surrealismo.

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Tra i fotografi di moda più influenti e innovativi del XX secolo, George Hoyningen-Huene ha segnato una svolta nella rappresentazione estetica del corpo umano. In Italia, per la prima volta, è possibile fruire una mostra personale oltre 100 scatti del fotografo: fino al 18 maggio rimarrà aperta a Palazzo Reale George Hoyningen-Huene – Glamour e Avanguardia. Gli scatti, con stampe al platino, raccontano l’importanza cruciale che questo fotografo ha avuto: il suo stile unico, infatti, George Hoyningen-Huene ha saputo lasciare un’impronta indelebile nel mondo della moda e dell’arte visiva, influenzato tanto dalle grandi tradizioni artistiche classiche quanto dalle avanguardie del Surrealismo.

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George Hoyningen-Huene: una fotografia di luci e di ombre

Nato a San Pietroburgo nel 1900, si trasferì durante la Rivoluzione russa con la famiglia prima a Londra e poi a Parigi, dove iniziò la carriera di fotografo. In Francia entrò in contatto con gli ambienti dell’avanguardia, in particolar modo con Man Ray, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

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Nel giro di cinque anni divenne il capo fotografo dell’edizione francese di Vogue: l’uso innovativo della luce, della composizione e della prospettiva ha permesso a George Hoyningen-Huene di elevare la fotografia di moda a una forma d’arte a sé stante, più simile alla pittura che alla fotografia commerciale. Tutte le sue fotografie possedevano una forte componente di ricerca stilistica e concettuale e, secondo il fotografo, il vero protagonista della narrazione visiva era il corpo umano: grazie ad un sapiente utilizzo della luce, modellava la forma attraverso il chiaroscuro sfruttando la qualità morbida e drammatica della luce naturale per scolpire i corpi dei modelli.

In particolare, l’artista russo era noto anche per la meticolosità nell’utilizzo delle ombre, che aggiungevano profondità alle immagini. Inoltre, la sua padronanza del bianco e nero conferiva alle fotografie una qualità quasi cinematografica, creando scene di alta drammaticità. In molte delle sue immagini, le linee architettoniche si fondono con quelle dei vestiti, e la fotografia stessa diventa un’interpretazione del movimento e della staticità, creando una tensione visiva che ancora oggi affascina.

Scatto del 1934 con protagonista l’attrice Miriam Hopkins, Archivi della tenuta di George Hoyningen-Huene

La mostra a Palazzo Reale

La mostra, curata da Susanna Brown, si divide in dieci sezioni.

La sala introduttiva (George Hoyningen-Huene: visioni di un’epoca) sintetizza l’operato del fotografo, dando una prospettiva generica della carriera dell’artista.

Come dimostrano le immagini esposte in questa sala, la realizzazione di una fotografia di moda era un processo complesso e profondamente collaborativo. Per manovrare le imponenti luci al tugsteno, era necessaria una squadra di numerosi assistenti. Eppure, la qualità immacolata ed eterea delle fotografie di George Hoyningen-Huene cela lo sforzo fisico e la faticosa arte sottesi alla loro realizzazione.

La sala successiva documenta lo splendore culturale parigino che fece da sfondo ai primi anni della carriera di George Hoyningen-Huene, «quando la sua fotografia era plasmata da un delicato intreccio tra la precisione dell’era della macchina e l’atemporale grazie del mondo classico». Sono esposte foto realizzante nella Villa Lumiere ai più celebri artisti e performer dell’epoca: dai danzatori dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev come Serge Lifar, a volti iconici della nascente scena Jazz come Josephine Baker.

Nella sezione La moda mare e il fascino del corpo ideale sono esposte fotografie che hanno come protagonisti i design innovativi dei nuovi costumi da bagno del XX secolo: in queste composizioni, George Hoyningen-Huene si focalizzò sul corpo, sintetizzando la grazia classica alla sensibilità moderna.

Una delle sale più suggestiva è senz’altro quella dove sono esposti gli scatti fatti in Tunisia, dove, all’inizio degli anni Trenta, George Hoyningen-Huene costruì una casa per le vacanze vicino al mare; sono presenti anche le fotografie dei suoi viaggi, realizzate con la Rolleiflex portatile: si tratta di immagini vivide e luminose che hanno come protagonista la natura.

Successivamente, il focus torna sul corpo femminile: negli anni Trenta, i motivi classici divennero il cuore pulsante delle sue fotografie. Il corpo maschile, invece, trova spazio nella sezione Sculture di luce: il nudo maschile tra classico e moderno.

Un’intera sala è dedicata all’influenza del Surrealismo. George Hoyningen-Huene si avvicinò alla corrente grazie a Gabrielle “Coco” Chanel, designer tra le più influenti dell’epoca che aveva stretti legami con Salvador Dalì e Jean Cocteau. A contatto con questi brillanti artisti, la fotografia di George Hoyningen-Huene mutò arricchendosi di maschere, manichini e giustapposizioni oniriche.

George Hoyningen-Huene – Glamour e avanguardia. Exhibition views, Palazzo Reale, 2025. ph. Vincenzo Bruno

In generale, la mostra è in grado di sintetizzare l’opera di George Hoyningen-Huene, fotografo che ha indagato nuovi modi di rappresentare il corpo umano e il movimento attraverso un’interpretazione artistica che trascendeva il semplice scatto fotografico. La sua opera continua a essere un punto di riferimento fondamentale per chi studia la storia della fotografia e dell’arte del XX secolo, rappresentando un ponte tra la tradizione e le correnti più moderne.


Informazioni utili:

Mostra aperta fino al 18 maggio 2025, Palazzo Reale (Piazza del Duomo 12, Milano)
Lunedì chiuso; dal martedì alla domenica orario 10.00-19.30, giovedì chiusura alle 22.30.
Per informazioni e prenotazioni: palazzorealemilano.it, mostrageorgehh.it
Ufficio Gruppi mail: hoyningen-huene@milanoguida.com, tel: +39 0287188174

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Antonia Cattozzo

Appassionata di qualsiasi forma d'arte deve ancora trovare il suo posto nel mondo, nel frattempo scrive per riordinare i pensieri e comunicare quello che ciò che ha intorno le suscita.

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