L’atmosfera sacrale che pervade lo spazio di Giuseppe Veniero a Palermo ha di certo colpito l’immaginazione di Michelangelo Galliani che ha scelto la galleria palermitana per esporre le sue ultime creazioni in questa mostra dal titolo L’oratorio dell’inganno. L’arte di Galliani è fatta di amore per i materiali e ricerca del perfetto equilibrio tra idea e forma. Egli ha da sempre sondato, con gli strumenti e i codici della scultura classica, i temi del sacro e della spiritualità: il suo percorso non poteva non prevedere una tappa palermitana presso Giuseppe Veniero Project, a due passi dall’Oratorio di S. Lorenzo, che ha ospitato fino al 1969, anno del famoso trafugamento, la Natività con i Santi Francesco e Lorenzo del Caravaggio. Gli spazi della galleria ricordano quelli di una piccola cappella e possiedono quell’aura di sospensione metafisica che rende sacro un luogo.
Le sculture di Michelangelo Galliani, esposte dal 27 Marzo al 15 Maggio, mettono in scena il senso di smarrimento dell’uomo nei confronti di una dimensione divina e spirituale che si dimostra impossibile da incerare. Da qui deriva l’inganno del titolo, quell’inganno atroce subìto da colui che invoca la divinità, ma non riceve risposta alcuna. Simili a preziosi ex-voto, a testimonianze di preghiere inesaudite e senza senso, le sculture di Galliani si presentano sotto forma di piccoli volti marmorei incastonati, quasi come cammei, su lastre di piombo. La zona centrale della sala è occupata da un’installazione, il Tabernacolo pagano, costituita da tre cubi di piombo posti l’uno dentro l’altro. Attraverso dei fori è possibile scorgere, all’interno dei cubi, un cuore di marmo. Una misteriosa reliquia, emblema dell’inesausta tensione al sacro che attraversa l’opera dello scultore di Montecchio Emilia. Nella parete in fondo alla sala campeggia un volto con un’ala. Una figura angelica che fa da inutile messaggero, da figura mediatrice tra l’uomo e una divinità che appare sempre più distante. Le figure di Galliani non riescono a superare la barriera costituita dalle fredde superfici di piombo che rendono vani i loro sforzi ed eroica la loro missione. La tensione di queste figure è diretta in senso inverso rispetto a quella della Sacrestia di S. Lorenzo del Buonarroti: lì le possenti figure michelangiolesche, legate alle candidi superfici marmoree della sagrestia fiorentina, superavano le barriere della dimensione terrena e giungevano, ormai liberate dalla materia, nello spazio cubico vuoto dove venivano spiritualizzate e smaterializzate in una pura luce intellettuale e neoplatonica. Gli angeli-messi di Michelangelo Galliani, al contrario, tentano invano di forzare gli oscuri limiti del mondo profano al fine di scongiurare che le preghiere dell’uomo rimangano, ancora una volta, inascoltate.
La mostra, visibile dal 28 Marzo al 15 Maggio, dal lunedì al sabato dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00; domenica e fuori orario su appuntamento.
Per informazioni: +39 333 6066232 – info@veniero.it – www.giuseppevenieroproject.com