Problematico e ambiguo, senz’altro irriducibile a una sintesi univoca, il rapporto di Federico Fellini col femminile rappresenta un osservatorio privilegiato sulla natura a-poetica del suo cinema, furentemente tacciato di spirito onirico e autoreferenziale in un’epoca di denuncia nuda e concreta della realtà sociale.
I rimbrotti della critica neo-marxista rendono il senso di un equivoco culturale sostanzialmente velleitario, fondato in modo pregiudiziale sulla supposta ipertrofia di opere falsamente disimpegnate e […] Continua a leggere su NPC Magazine