Inferno

Una mostra che va incontro al pubblico

«Inferno», dal 7 marzo al 18 maggio a San Giovanni Lupatoto (VR), ci accompagna in un'esperienza immersiva nelle realtà contemporanee

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Da decenni l’arte è uscita dalle sale museali, dalle white box, dagli spazi pomposi in cui era stata rinchiusa per secoli. Ma Inferno | Esiste una via d’uscita? fa di più. Dal 7 marzo al 18 maggio, infatti, un’esposizione d’arte contemporanea trasforma il primo piano del Centro Commerciale Verona UNO di San Giovanni Lupatoto in un viaggio attraverso le molteplici sfaccettature dell’inferno moderno. Curata da Paolo Mozzo e Filippo Bontempi, la mostra riunisce 12 artisti internazionali e presenta oltre 30 opere.

Inferno
Inferno – Esiste una via d’uscita?
Fonte: share.artshell.eu

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L’arte interpella il presente

Installazioni monumentali, dipinti, sculture, fotografie, video-arte: quella offerta da Inferno è un’esperienza immersiva e multidimensionale che presenta le realtà drammatiche che ci circondano e prova a immaginare un futuro migliore. Un percorso tra denuncia e speranza, dunque, che si articola in una serie di stanze tematiche. Il pubblico è invitato a confrontarsi con le realtà “infernali” della contemporaneità: l’inquinamento e la distruzione ambientale, lo sfruttamento dei lavoratori, l’analfabetismo funzionale, la manipolazione dei social media e la perdita del patrimonio artistico.

Inferno
Afran, Futura (2) (2023), MAT – Museum of Transformative Art, San Giovanni Lupatoto

Inferno è dunque anche un’occasione per riflettere su temi urgenti in maniera coinvolgente e diretta, in un dialogo stretto tra arte e società. L’esposizione alterna denuncia e visioni, lasciando al pubblico l’idea che non esista solo il male, ma che il bene sia il prodotto della responsabilità di ciascuno. In tal modo, la prospettiva di un mondo migliore si fa non solo auspicabile, ma concreta, anche se vincolata all’unione e al contributo di tutti.

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Le diverse fruizioni di «Inferno»

La mostra è accessibile a un pubblico ampio e variegato. Sono state infatti sviluppate tre modalità di fruizione e uno speciale approfondimento. La prima è una fruizione classica, durante la quale il visitatore esplora autonomamente le opere, trovando didascalie dettagliate. Per un’esperienza immersiva, invece, è possibile attraverso il proprio smartphone fruire di una narrazione sonora che racconta la mostra attraverso gli occhi di un personaggio speciale, rendendo il percorso ancora più coinvolgente. Infine, è stata sviluppata un’audioguida dedicata ai più piccoli, che li accompagna alla scoperta delle opere con un linguaggio accessibile e affascinante.

Inferno
Alessandro Zannier, Nel Multiverso (2018), MAT – Museum of Transformative Art, San Giovanni Lupatoto

L’utilizzo dei mezzi tecnologici si fa centrale (anche se non strettamente necessario) per la fruizione dell’esposizione e l’approfondimento dei suoi contenuti. Attraverso QR Code dedicati, infatti, è possibile accedere a contenuti esclusivi di ogni opera, con immagini di backstage, la storia di come sono nate e interviste agli artisti. Una novità curiosa che coinvolge ancora di più gli spettatori facendoli affacciare alle soglie degli atelier degli artisti, dove le opere sono create. Alla fine del percorso, inoltre, è possibile immergersi nell’imponente Giudizio Universale di Jorge R. Pombo grazie a un visore 3D.

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Rebecca Sivieri

Classe 1999. Nata e cresciuta nella mia amata Cremona, partita poi alla volta di Venezia per la laurea triennale in Arti Visive e Multimediali. Dato che soffro il mal di mare, per la Magistrale in Arte ho optato per Trento. Scrivere non è forse il mio mestiere, ma mi piace parlare agli altri di ciò che amo.

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