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La Grecia rifiuta ultimatum e lancia Referendum

6 minuti di lettura

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di Aurelio Lentini

Secondo quanto riporta la rivista online left.gr (vicina a Syriza) Alexis Tsipras, a colloquio con Angela Merkel e Francois Hollande ieri mattina, avrebbe detto di non capire l’insistenza delle istituzioni nel perseverare in questo tipo di proposte estremamente dure e inaccettabili dalla Grecia*1.

Non lo capisce nessuno, a questo punto, e se non altro la Grecia ha sicuramente conquistato una mezza vittoria politica, che consiste nell’aver giocato la partita e costretto buona parte della stampa internazionale a storcere il naso davanti all’intransigenza della troika. Fa anche sorridere la miopia delle istituzioni, prigioniere del loro delirio tecnocratico, principali responsabili del tracollo umanitario di un paese (grazie alle cure da loro imposte e che i loro stessi organismi di controllo hanno rivelato essere peggio delle malattie) e allo stesso tempo della sua ascesa politica.

Mai nella storia la piccola Grecia avrebbe potuto godere del sostegno e delle speranze di milioni di persone nel mondo. Eppure, unica e sola, essa ha osato alzare la testa e cercare il confronto, senza essere più disposta a subirlo. La Grecia, il posto al sole dei ricchi vacanzieri, per molti l’ultima ruota del carro Europa, di cui non sapeva niente nessuno fino a un anno e mezzo fa, oggi, questa Grecia, ha le stesse fattezze dello spettro che un tempo si aggirava per l’Europa.

178746-15477701La piccola Grecia fa una grande paura, e forse qui sta la chiave di tutto. Mai le grandi istituzioni e i mercati finanziari in grado di fare il buono e il cattivo tempo potrebbero essere messi alle corde dal fanalino di coda dell’Europa: altrimenti il giocattolo che tutti hanno rincorso fin qui rischierebbe di rompersi.

Non c’è un altro modo per comprendere altrimenti  l’insistenza del perseverare in questa follia, del presentare (ieri, venerdì) un’ultima proposta, praticamente uguale alla precedente, e dare ad Alexis Tsipras il coraggio e tutte le ragioni del mondo per dire «La Grecia rifiuta ultimatum e ricatti, non può essere accettata questa proposta. L’obiettivo è un pacchetto completo che mira a riciclare il circolo vizioso di austerità, il piano dei creditori non è un accordo praticabile».

E dalla sera alla mattina tutto è precipitato: ieri i grandi uomini e le grandi donne delle istituzioni, in tutta la loro miseria e disonestà,  tuonavano ancora che l’Eurogruppo straordinario di oggi(ore 15.00) sarebbe stato l’ultima occasione per salvare il salvabile, dopodiché avremmo avuto la Grecia in default con il Fondo Monetario Internazionale e sarebbero sfumati i  7,2 miliardi di aiuti. Ieri notte Alexis Tsipras ha annunciato il referendum, e si è rivolto ai greci dicendo di non essere mai stato tentato dall’idea di soccombere. I rappresentanti delle istituzioni, e del conservatorismo europeo, non capiscono che grazie al loro accanirsi, i greci hanno già tutto l’onore, poiché non c’è disonore in questa lotta impari, e se saranno anche martiri, non saranno solo i martiri greci, ma i martiri della storia, di quella storia dei popoli in lotta contro le ingiustizie che li sostiene alle spalle e che,  nel tonfo della loro caduta in ginocchio, forse si desterà anche negli altri.

2015_625_340_3422Allora a Frau Merkel e Madame Lagarde, ai signori Dijsselbloem, Schäuble, Draghi e Juncker vorremmo dedicare quest’immagine venuta da lontano. E quando domani, o nel fine settimana, parleranno di quei pochi miliardi cui sono appesi i destini di milioni di Greci, si fermino un attimo a guardare quanti miliardi ci sono in questi piccoli francobolli, e a chiedersi ancora una volta, dopo quello che è stato, se valgano o meno il futuro di un popolo.

Nota 1.
L’ex-troika ha proposto alla Grecia un nuovo finanziamento da 12 miliardi fino a novembre in cambio di dell’accettazione delle richieste di Commissione, Bce e Fmi.

Aggiornamenti:
A cavallo della mezzanotte Tsipras ha annunciato il referendum sulla proposta dei creditori che “va contro i valori europei”. Il referendum è previsto per il 5 luglio, Tsipras ha definito la proposta di accordo in assoluta continuità con il memorandum e invitato il popolo greco a votare con orgoglio.
OGGI ALLE 12.00 PLENARIA AL PARLAMENTO GRECO.
Qui annuncio e lettera ai greci sul referendum
Qui panorama delle reazioni internazionali
Qui sulla plenaria della camera di oggi

Nota della sera del 26 giugno dal governo di Atene sul rifiuto della proposta inoltrata dalle istituzioni:
Leggi il testo qui dal sito di left.gr

Tsipras ha risposto oggi, venerdì 26 giugno, che la proposta delle istituzioni è inaccettabile e invitato i creditori a fare una nuova proposta per domani, sabato 27 giugno: Leggi qui sul sito dell’agenzia TVXS

Sempre da TXVS il no agli ultimatum e la segnalazione che Tsipras è tornato in Grecia e ha convocato un consiglio dei ministri.

L’articolo di Left.gr sull’incontro di stamani tra Tsipras, Hollande e Merkel.

 

Leggi anche:
ESCLUSIVA/La Grecia va a Referendum: il testo integrale della lettera di Tsipras

 

 

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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